A settembre i primi profughi nel Legnanese

Incontro dei Comuni dell'Altomilanese con il Prefetto: i paesi che aderiranno all'accoglienza dei profughi non saranno autorizzati a interventi privati dello stesso tenore

A Legnano sono stati ospitati 25 profughi

A Legnano sono stati ospitati 25 profughi

Legnano (Milano), 22 luglio 2016 - Primi richiedenti asilo in arrivo a settembre, progetto dilazionato nel tempo, alcune garanzie precise per i Comuni che decidono di aderire al progetto condiviso: è con queste certezze che Sara Bettinelli, a capo dei sindaci del patto dell’Altomilanese, è tornata dall’incontro, l’ennesimo, con il Prefetto di Milano, avvenuto ieri mattina. «Abbiamo perfezionato il protocollo facendo alcuni passi avanti - spiega Bettinelli -. Un punto emerso ieri, ad esempio, è che nei Comuni che aderiranno al progetto di accoglienza non verranno autorizzati interventi privati dello stesso tenore. Per gli altri non è possibile dire la stessa cosa».

C’è una lista precisa delle scadenza da affrontare? «Avremo ancora alcune occasioni di confronto - continua Bettinelli - e arriveremo alla riunione finale con il prefetto il 18 di agosto». Negli ultimi 40 giorni la volontà di alcuni comuni del Patto non pare aver smosso l’ostracismo di altri: i posti rintracciati erano e sono ancora circa 110 a fronte di una richiesta del Prefetto per 300 posti. Come pensate di aumentare questa quota? «Prima di tutto va sottolineato una volta di più che il Prefetto non ci ha chiesto di arrivare da subito a «chiudere» il conto con questa cifra. Per quanto riguarda quanto successo nell’ultimo mese, è vero: è altrettanto vero che nel nostro progetto non rientreranno solo i posti resi disponibili dalle amministrazioni, ma anche quelli dagli altri operatori, la Caritas e le Parrocchie, che si stanno impegnando in questa stessa direzione. Martedì prossimo avremo un incontro proprio per sommare ai nostri 110 i posti resi disponibili dalla Caritas».

La «quota 300» le pare dunque credibile? «Esatto, noi crediamo sia possibile». Concretamente quando verranno inviati i primi richiedenti asilo sul territorio? «Secondo gli step che abbiamo predisposto pensiamo di poter accogliere i primi richiedenti asilo dal mese di settembre». Nei 110 posti sono conteggiati anche quelli alla ex Medea? «Certo, è stato ribadito anche nell’incontro di ieri: pur non dipendendo direttamente da noi l’immobile, quei 75 posti fanno parte del calcolo». A giudicare dalle condizioni in cui versa la ex scuola, non sarà qui che verranno inviati i primi richiedenti asilo, considerato che non avrebbe senso tenere aperta una struttura simile per 5, 6 persone? «Sarà così infatti: la ex Medea non credo rientrerà nella prima fase del progetto». Sono emerse altre novità di rilievo in occasione dell’incontro? «La spinta a livello nazionale per fare sì che i Comuni che decideranno di prendere parte ai progetti di accoglienza possano contare su sgravi e agevolazioni, anche collegate ai vincoli del patto di stabilità e del blocco delle assunzioni». Un ultima cosa: è lecito chiedere che la rendicontazione di quanto investito non venga affidato a bilanci ridotti all’osso e a liste della spesa scritte su un foglietto? «Non è lecito, è dovuto e faremo in modo che sia così».