Dal prefetto la conferma: altri cinquanta profughi a Magenta

Indiscrezioni confermate: saranno destinati alla Cascina Calderara

Dopo la Vincenziana nuovi arrivi a Magenta

Dopo la Vincenziana nuovi arrivi a Magenta

Magenta (Milano), 20 luglio 2016 - L'incontro svoltosi ieri in prefettura a Milano tra il sindaco Marco Invernizzi e il suo vice Paolo Razzano, con Alessandro Marangoni, purtroppo, ha confermato tutti i timori della vigilia. A Magenta, presso la Cascina Calderara che sorge al di là della provinciale, in aperta campagna, a pochi passi dai vivai Zanzottera e dall’azienda agricola Porta, potrebbero arrivare almeno una cinquantina di migranti. La tempistica non è ancora stata data con precisione.

Anche perché, come confermatoci ancora di recente dalla famiglia Sangalli, che abita l’altra parte della proprietà, ed è letteralmente disperata per questa ipotesi che si sta materializzando, il comparto (poco più di 500 metri quadri) destinato all’accoglienza di questi presunti profughi, necessiterebbe di numerosi lavori di sistemazione. Almeno cinque o sei mesi di lavori.

Nel corso del faccia a faccia con Marangoni, è stato rivelato che sarebbe una società di Bergamo l’aggiudicataria del bando emesso dalla prefettura. Il primo cittadino, peraltro, piuttosto scuro in volto, in apertura del Consiglio comunale di ieri sera, ha annunciato la convocazione urgente della conferenza dei capigruppo, in una pausa della massima assemblea civica convocata per discutere la variante al Piano di governo del territorio. "Comprendo che questa è una serata già di per sé piuttosto impegnativa per tutti noi – ha detto Invernizzi – tuttavia, considerata l’importanza dell’argomento, confido nella vostra presenza". Sconcertato per le informazioni apprese dal prefetto il numero due di palazzo Formenti Paolo Razzano, ha detto a botta calda: "È una decisione assurda, ci opporremo con tutti i nostri mezzi». A questo punto, però, occorre capire come potrà muoversi l’Amministrazione comunale e, soprattutto, con quali margini di manovra, trattandosi di una proprietà privata quella destinata ad accogliere i nuovi migranti in arrivo. 

L’obiettivo della Giunta Invernizzi, come già anticipato, quando scoppiò la bomba, una decina di giorni or sono, è nota: "Fare fronte comune con la città e portare avanti un’azione di sensibilizzazione sull’opinione pubblica». «La nostra città ha dimostrato grande responsabilità – ha ribadito Invernizzi – siamo il centro dell’Ovest Milanese che ha accolto finora il maggior numero di migranti. Siamo per l’accoglienza ma non siamo dei fessi".

FATTO sta che i propositi battaglieri di Invernizzi e nella sua Giunta hanno comunque dato adito a polemiche. «Avevamo proposto di andare insieme dal prefetto e invece sono voluti andare da soli. Questi sono i risultati». Questo il commento sarcastico e che rientra nella dialettica politica di Simone Gelli capogruppo della Lega Nord. L’altra «variabile» con la quale anche la Giunta magentina deve fare i conti è dettata dagli orientamenti di Beppe Sala, neo sindaco di Milano ma anche della Città Metropolitana.