"Mi sono finto boss della 'Ndrangheta per non pagare il pizzo"

La dichiarazione di Eugenio Costantino durante il processo all'ex assessore Zambetti

Eugenio Costantino

Eugenio Costantino

Milano, 6 maggio 2015 - Una finta identità criminale per evitare di pagare il pizzo. E' quanto dichiarato in aula da Eugenio Costantino, imputato insieme all'ex assessore regionale alla Casa Domenico Zambetti, accusato di voto di scambio con i boss alle elezioni regionali del 2010, e ad altre persone coinvolte in un'inchiesta sull'infiltrazione delle cosche in Lombardia (l'inchiesta che portò al commissariamento del Comune di Sedriano a seguito dell'arresto dell'ex sindaco Alfredo Celeste).

"Ho iniziato a inventarmi un'identità criminale nel 1991, quando alcune persone sono entrate nel mio bar a Bergamo per chiedere il pagamento del pizzo. Ho avuto l'abitudine di inventare identità inesistenti, come quella di affiliato ai clan, di agente segreto o di socio del Questore di Bergamo". Secondo gli inquirenti sarebbe stato proprio Costantino uno degli "ambasciatori" delle cosche, che avrebbe stretto con Zambetti un vero e proprio patto d'acciaio tra mafia e politica.

"Non potevo accettare che mi costringessero a pagare il pizzo - ha raccontato l'imputato - così ho detto alle persone entrate nel mio bar, che avevano accento campano, che facevo parte della famiglia calabrese De Stefano e non volevo problemi. Ho preso il nome della famiglia da un libro che stavo leggendo in quel periodo - ha proseguito - e ho detto loro di andare a verificare a Reggio Calabria, se avevano qualche dubbio. Fortunatamente non ci sono andati, e non si sono fatti più vedere". In un'altra occasione, nel 2012, Costantino ha raccontato di essersi spacciato "per parente e amico della famiglia Mancuso" per evitare di subire un'estorsione da parte di alcuni calabresi che si erano presentati in un suo negozio a Cuggiono"Per essere credibile ho cercato di usare tutto il mio calabrese possibile immaginabile - ha proseguito -, ma loro devono aver fatto alcune verifiche, perché dopo 15 giorni abbiamo subito una rapina".

Durante l'udienza Costantino ha accusato un lieve malore, provocato "dallo stress e dall'agitazione"L'esame è stato quindi rinviato al 13 maggio, quando verrà ascoltato in aula anche l'ex assessore Zambetti.