Colombo attacca l'ex sindaco: "Ce l'ha con me perché non ho assunto un suo parente?"

L'attuale primo cittadino di Canegrate a spada tratta contro Cassani per il sostegno al candidato del centrodestra Diego Conti

Il sindaco Roberto Colombo

Il sindaco Roberto Colombo

Canegrate (Milano), 4 giugno 2017 - "Non vorrei, ma sicuramente non è così, che Cassani sia ancora arrabbiato con me perchè durante il periodo in cui ho diretto il consorzio delle acque, non ho assunto un suo parente nonostante le continue sollecitazioni avute. Ma io sono abituato a rispettare le leggi e le regole". Esternazioni pesanti quelle di Roberto Colombo, attuale primo cittadino di Canegrate, nei confronti dell'ex sindaco Bruno Cassani che qualche giorno fa si era espresso a favore di Diego Conti, candidato del centrodestra.

"Mi ha colpito la dichiarazione dell’ex sindaco Bruno Cassani a favore del candidato Conti - continua Colombo -. Un candidato che definisce di centro-destra, perchè negli anni '90, a Nerviano, ha governato con la Lega Nord, salvo poi finire per andare a votare Renzi alle primarie del PD. D’altronde Cassani in quegli anni, per due volte, veniva eletto sindaco di Canegrate con i voti del "Partito Comunista Italiano", salvo poi finire oggi con partiti dichiaratamente di destra. Cassani e Conti, diciamo due persone dal percorso coerente". Infine un altro affondo: "Mi sono chiesto perchè Cassani preferisca uno come Conti, poco conosciuto a Canegrate e che nel 2011 si candidava ancora alle amministrative di Nerviano, che giustamente considera il suo paese del cuore, visto che lì è cresciuto, al sottoscritto.

Io, nato e cresciuto a Canegrate, che ho governato assieme a lui, facendogli anche da vice-sindaco. Io che l’ho sempre sostenuto lealmente, sostituendolo in un momento molto delicato per la sua salute. Sul paese dormitorio vorrei ricordargli che abbiamo finalmente recuperato, a parco giochi, l’area ex Borletti, un acquisto sbagliato e oneroso, che con testardaggine lui aveva portato avanti in prima persona, riempendo di debiti il nostro comune. Continuo comunque a rispettare l’amico Bruno, diciamo che considero questa sua esternazione l’evidente segno della senilità incombente".