Pokémon Go: i segreti e qualche anticipazione sul futuro

Il racconto di Matteo Chinnici di Legnano: il gioco di Niantic che sta facendo impazzire tutti si basa su tecnologia e portali di Ingress, il "padre" forse meno noto ma che coinvolge decine di milioni di persone in tutto il mondo

I giocatori di Ingress Simone, Luca e Matteo

I giocatori di Ingress Simone, Luca e Matteo

Legnano (MIlano), 29 luglio 2016 - Quale è la base di Pokémon Go? Quali sono i criteri per i quali un Pokémon compare in alcune zone? E' possibile avere nel proprio esercizio commerciale mostriciattoli rari? Sono queste le domande più frequenti che si pone chi gioca, ma anche soltanto chi conosce un po', il mondo di Pokémon Go. Questa app rilasciata da Niantic per conto di Nintendo - quest'ultima società ha pagato 50 milioni di euro per il suo sviluppo - sta facendo impazzire moltissime persone in giro per il mondo. E l'Italia non ne è di certo immune.

Eppure in pochi sanno che questo gioco ha un padre ben più illustre e che conta decine di milioni di giocatori in tutto il mondo. "Quattro anni fa, Niantic ha rilasciato Ingress, che è un gioco di squadra online che si basa sulla realtà aumentata - spiega Matteo Chinnici di Legnano insieme agli altri giocatori Simone e Luca -. Proprio parte della logica di Ingress, soprattutto i suoi portali all'interno del gioco, è stata usata per Pokémon Go". Non è possibile aprire nuovi Pokéstop a profusione perché tutto si basa su Ingress e sullo zoccolo duro dei suoi giocatori. "E anche la possibilità di acquistare la presenza di Pokémon rari all'interno di una zona precisa per ora è fantascienza - racconta il legnanese -. Non si deve neppure scrivere a Nintendo, Niantic o a chissà chi altro per far diventare Pokéstop un luogo di interesse in particolare. Forse in futuro Niantic potrebbe decidere di organizzare dei "raduni" come avviene in Ingress in alcune città del mondo e allora qualcosa potrebbe cambiare, ma per ora non è possibile".

Quasi nulla a pagamento, quindi, ma come guadagna Niantic? Anzitutto, dai dati di mercato che l'utente comunica attraverso i propri spostamenti e le proprie abitudini durante il gioco. Inoltre, alcune opzioni sono a pagamento. In futuro, poi, potranno essere stipulati magari accordi con altre aziende di settori diversi per convenzioni con i giocatori. Insomma, le potenzialità di Pokémon Go sono immense. Altro dilemma: secondo quale criterio appaiono i Pokémon? "E' del tutto casuale, non esistono siti ufficiali che possano prevedere la comparsa dei Pokémon in alcune zone o in un tempo preciso - aggiunge Matteo -. Quel che è certo è che stando fermi ne appariranno ben pochi: il gps rileva il movimento del giocatore e il sistema è programmato per favorire questa attività".