Palio di Legnano, la gioia incontenibile di San Martino

Emozioni a non finire dopo la conclusione della gara allo stadio Mari

La festa di San Martino

La festa di San Martino

Legnano (Milano), 29 maggio 2016 - Meno male che la castellana Moira Barranca è leggera e minuta, perché al Mari è stata la più sollevata immediatamente dopo il fantino e il Crocione. Tanta la gioia dei contradaioli di San Martino, incontenibili nelle lacrime e incuranti della pioggia, abbracciati stretti alla croce di Ariberto D'Intimiano. Prima fra tutti la gran priore Franca Borrelli, premiata alla sua prima reggenza e nella scelta di non seguire la tradizionale scaramanzia. "Ho percorso tutte le vie della contrada per portare la mappa in Comune, pregustandomi lo stesso percorso fatto col crocione - ha detto Franca - un gran priore di solito non lo fa, ma io lo sapevo che avremmo vinto".

Non ce l'ha fatta a salire sul crocione Moira Barranca, la castellana: troppi gli abbracci dei contradaioli ("Moira ti amo!" continuava ad urlare un'amica, stringendola) e troppa l'emozione. Nell'orda biancoblù tanti i giovani e giovanissimi, molti anche i contradaioli più grandi che dal 2003 aspettavano trepidanti una nuova vittoria per non restare a lungo la nonna del Palio. Ultimo ad entrare in campo, il capitano De Pascali. "Se non vinco, mi butto giù dal castello dei capitani" aveva detto la sera della Provaccia, scherzando ma non troppo De Pascali stesso. Capitano, non è necessario: ora la tua contrada può godersi la meritata vittoria.