L'ex convento dell'Annunciata ad Abbiategrasso (StudioSally)
Abbiategrasso (Milano), 2 luglio 2015 - Ospitare gli immigrati ? «Magari nella foresteria dell’Annunciata o in Fiera». «Impossibile, non disponiamo di strutture idonee». Sono le contrastanti risposte che ha ottenuto una mozione presentata in consiglio comunale da “Officina del territorio“. Il confronto fra le forze politiche si è acceso dopo l’introduzione di un emendamento proposto da Domenico Finiguerra, che impegnava il sindaco a individuare spazi pubblici in cui ospitare eventuali profughi. Su questo punto si è consumata una spaccatura totale all’interno sia della maggioranza che dell’opposizione, confermando così il carattere trasversale di una questione come l’immigrazione.
Ad accendere le polveri ci ha pensato il consigliere del Pdl, Valter Bertani: «Occorre fare una giusta distinzione fra i veri profughi, ossia quelli che fuggono da una guerra e a cui si deve dare ospitalità, e quelli che vengono in Italia a fare i turisti e a farsi ospitare gratuitamente negli alberghi a 4 stelle. Ai profughi l’Italia ha già dato una mano, anzi ne ha date mille». È stato Frank Ranzani, capogruppo del Pd, a sollevare la questione degli spazi: «Abbiamo sempre dimostrato la disponibilità della città ad accogliere gli immigrati. Il problema è che oggi non disponiamo delle strutture adeguate per ospitarli». Il sindaco Pierluigi Arrara ha respinto la proposta di utilizzare gli appartamenti di proprietà del Comune: «Assurdo, dobbiamo già rispondere a 290 persone in lista d’attesa per un’abitazione popolare. Inoltre l’accoglienza di immigrati comporta problemi che vanno al di là dei semplici spazi, come le condizioni igienico-sanitarie e di sicurezza».
Il capogruppo di “Cambiamo Abbiategrasso“ ha proposto di destinare ai profughi la foresteria dell’Annunciata. La mozione è stata però bocciata. Solo quattro i voti favorevoli: “Officina“, Finiguerra e il consigliere di maggioranza Porati. Contrari il Pdl e due consiglieri di maggioranza (Buzzi e Balzarotti). Il Pd si è astenuto.
di Michele Azzimonti