Legnanese il pilota dell’elicottero caduto, l’ipotesi: tradito da un guasto in volo

Elicottero si schianta in Norvegia: morto Michele Vimercati di PAOLO GIROTTI

L’elicotterista Michele Vimercati

L’elicotterista Michele Vimercati

Legnano (Milano), 1 maggio 2016 - Volare era la sua passione, oltre che il suo lavoro. È morto in un incidente di volo insieme alle altre dodici vittime dello schianto che venerdì ha coinvolto un elicottero Eurocopter EC-225 impegnato a fare la spola tra una piattaforma petrolifera della compagnia «Statoil» e la città di Bergen, in Norvegia. Ai comandi del velivolo (non si sa ancora se in qualità di pilota o copilota) c’era anche un italiano, Michele Vimercati, 45 anni, originario di Legnano, che aveva vissuto gran parte della sua carriera professionale come elicotterista dell’aviazione a Rimini. L’impatto è avvenuto sulla piccola isola di Turøy, nella municipalità di Fjell. A bordo del velivolo c’erano 13 persone, tutte decedute nell’incidente: i due membri dell’equipaggio dell’elicottero (che fa capo a Chc Helicopter, società alla quale è affidato il servizio), un dipendente di Statoil, la compagnia che gestisce la piattaforma petrolifera, e altri tecnici di società satellite che tornavano dalla piattaforma petrolifera. Le immagini di un video amatoriale trasmesse dall’emittente norvegese TV2 mostrano il rotore principale del mezzo staccato dalla fusoliera, presumibilmente dopo un’esplosione, e ancora in aria quando l’elicottero si è già schiantato al suolo.

La Statoil, in via precauzionale, ha deciso di lasciare a terra tutti gli elicotteri dello stesso modello in attesa che vangano chiarite le cause dell’incidente. Anche l’aviazione civile inglese ha bloccato i voli commerciali con questo stesso modello. Michele Vimercati era un pilota molto esperto: concluse le scuole superiori a Legnano, aveva subito scelto la carriera militare frequentando l’accademia aeronautica. Dopo una serie di corsi che lo avevano portato a volare anche sui caccia negli Stati Uniti, Vimercati aveva però abbandonato ben presto gli aerei: «Non gli davano l’opportunità di stare in volo con frequenza - raccontano gli amici -: per questo ha deciso di passare agli elicotteri». Da qui il trasferimento agli elicotteristi dell’aviazione, a Rimini, dove era poi rimasto per quasi vent’anni. Sei anni fa aveva deciso, infine, di fare una nuova esperienza, consigliato da colleghi che già avevano lavorato per le società petrolifere. Proprio per questo motivo si era trasferito a Bergen, dove viveva con la compagna, di nazionalità svedese. La famiglia, residente a Cerro Maggiore, in provincia di Milano, ha appreso dell’incidente dai mezzi di comunicazione e ha avuto la conferma della morte di Michele contattando la Farnesina. I genitori e il fratello partiranno lunedì per la Norvegia per seguire le indagini già avviate. Le autorità norvegesi hanno comunicato di aver ritrovato la «scatola nera» dell’elicottero precipitato venerdì.

di PAOLO GIROTTI