Tragico incidente a San Vittore Olona. Francesco è morto per un colpo di sonno?

"Francesco non beveva e non si drogava". Le cause dell'incidente emergeranno dai risultati dell'autopsia di Davide Gervasi

Incidente mortale sulla SS del Sempione, morto Francesco Calabrò (Studiosally)

Incidente mortale sulla SS del Sempione, morto Francesco Calabrò (Studiosally)

San Vittore Olona (Milano), 31 agosto 2014 - È quasi l’alba. Sulle strade, anche di quelle di maggior percorrenza, c’è poco traffico. Sulle auto ci sono soprattutto giovani di rientro da qualche serata con gli amici. Un venerdì notte tranquillo. Silenzioso. Quasi assonnato. Poi all’improvviso sul Sempione, nel tratto tra le rotonde di San Lorenzo e San Vittore, un boato assordante. Uno schianto spaventoso. Terrificante. E poi è calato nuovamente un silenzio quasi surreale, fino a quando non si sono risuonate le sirene delle ambulanze della Croce rossa, dell’automedica, dei Vigili del fuoco e dei carabinieri.  È in questo scenario di un fine agosto macchiato di sangue che si è consumata l’ennesima tragedia. L’ennesimo incidente mortale. Due vetture stavano procedendo in direzioni opposte e si sono scontrate frontalmente. L’impatto è stato improvviso. Violentissimo. Devastante, tanto che le due auto si sono ridotte in una carcassa di lamiere contorte. Accartocciate. Su entrambe le macchine viaggiavano ragazzi poco più che ventenni.  E quella loro nottata dell’ultimo scorcio d’estate è finita nel modo più drammatico. Francesco Calabrò è morto sul colpo. Abitava con la sua famiglia in via Ticino a Cerro Maggiore. Aveva solo 24 anni, compiuti a gennaio. Nel terribile incidente sono poi rimasti feriti altri tre giovani. Tutti ricoverati in ospedale, a Legnano e a Castellanza. Si tratta di due ragazze e un ragazzo: C.V. e V.D., di 28 anni, e M.L. di 23. Tutti residenti a Cesate.  Fortunatamente non sono in pericolo di vita ma subito dopo l’impatto avevano perso conoscenza e le loro cartelle cliniche parlano comunque di fratture, lesioni interne e traumi. Erano a bordo di una Ford Focus ed erano diretti a casa, verso Milano. Francesco invece era solo in macchina. Arrivava da Rho, al volante di una Peugeot 206. Oramai era quasi arrivato. Mancavano poche centinaia di metri alla sua abitazione, quando improvvisamente ha invaso la corsia opposta dalla quale sopraggiungeva l’altra vettura. Impossibile evitare lo schianto: è successo tutto in maniera così repentina. Inaspettata. Non ci sono infatti segni di pneumatici sull’asfalto. Nessuna frenata, quindi. I rilievi sono stati effettuati dai carabinieri del Comando di Legnano. 

Sul corpo di Francesco verrà effettuata l’autopsia, ma tutti gli amici hanno tracciato l’elogio di un ragazzo senza grilli per la testa: «Non faceva uso di stupefacenti e non beveva». Si pensa quindi a un colpo di sonno. Tanto improvviso, quanto fatale

di Davide Gervasi