Dolore e sgomento a Parabiago per la morte di Fabio Mingoni

Il dipendente comunale è morto martedì: era una figura ben voluta da tutti di Davide Gervasi

Fabio Mingoni

Fabio Mingoni

Parabiago (Milano), 5 marzo 2015 - Sono tante, tantissime le espressioni di cordoglio che stanno giungendo in queste ore alla famiglia di Fabio Mingoni, il dipendente comunale di Parabiago morto nel pomeriggio di martedì. Fabio era infatti una persona davvero benvoluta da tutti. Gentilissimo. Cordiale. Sensibile. Aveva 56 anni e aveva sempre lavorato in Segreteria Generale. Otto anni fa era però stato trasferito, per sua volontà, alla biblioteca civica di via Brisa, dove si occupava della gestione del prestito libri e della sala polifunzionale. Le colleghe che per anni hanno lavorato al suo fianco lo ricordano come un ragazzo davvero unico. "Conserviamo ancora - hanno detto commosse - i bigliettini che ci scriveva per i compleanni: parole che denotano la sensibilità e la delicatezza d'animo di cui il "nostro" Fabio era dotato".

Anche i colleghi della biblioteca lo ricordano con affetto, rimarcando la sua serietà nel lavoro e la sua costante disponibilità. Fabio era poi un grande sportivo: tesserato da anni dell'Atletica Parabiago, negli ultimi tempi si era appassionato di corsa in montagna. Lascia la moglie, Annarita e la figlia, Giorgia. La volontà di Fabio era sempre stata quella di avere un funerale (la data non è ancora stata fissata) con rito civile e il sindaco Franco Borghi, per andare incontro a questa sua volontà, ha concesso gli spazi di Villa Corvini, anche come segno dell'affetto e della stima dell'Amministrazione comunale, nei suoi confronti. Il Consiglio comunale di martedì sera si è aperto con un minuto di silenzio per rendere omaggio al suo ricordo.

di Davide Gervasi