Banchetto sull'Islam all'uscita della messa: sorpresa e polemiche a Parabiago

C'è chi l’ha definita una provocazione e uno scandalo. Altri ricordano il diritto di professare liberamente la propria religione. Il banchetto sulla fede islamica all’ombra della parrocchia Santi Gervaso e Protaso, ha scatenato la discussione di Davide Gervasi

I pannelli posizionati davanti alla chiesa in piazza Maggiolini (Studiosally)

I pannelli posizionati davanti alla chiesa in piazza Maggiolini (Studiosally)

Parabiago (Milano), 30 settembre 2014 - C'è chi l’ha definita una provocazione. Un’offesa. Una scelta di cattivo gusto. E addirittura uno scandalo. Ma c’è chi invece ha ricordato che il diritto di professare liberamente la propria religione e di farne propaganda, è sancito dalla Costituzione e precisamente dall’articolo 19. Quel che è certo è che il banchetto sulla fede islamica allestito all’uscita della messa domenicale e all’ombra della parrocchia Santi Gervaso e Protaso, ha scatenato una ridda di polemiche. Nette prese di posizioni, in un senso o nell’altro, si inseguono da ore sui blog e sui social network, ma anche in piazza e nei bar. Non solo commenti, però: richieste scritte di chiarimenti all’indirizzo della giunta di centrodestra guidata dal sindaco Franco Borghi verranno infatti protocollate già nei prossimi giorni.

Dagli atti comunali pare comunque che tutto sia in regola: «L’istanza di occupazione di suolo pubblico è stata presentata da questo signore e da noi accolta a fine luglio. La domanda era corredata da tutta la documentazione prevista dalla legge, tra cui anche la legittima motivazione della sua richiesta. Subito dopo aver posizionato a metà mattinata il suo banchetto — allestito giustamente non sul sagrato bensì sul marciapiede, come fanno i partiti politici e le associazioni di volontariato — gli agenti della Polizia locale hanno controllato nuovamente che non vi fossero violazione e tutto è risultato a norma». L’autorizzazione in questione porta la firma dello stesso sindaco Borghi ed è stata vagliata dal Comando dei vigili urbani». Ad esprimere però tutta la sua rabbia è il vicesindaco, della Lega Nord, Raffaele Cucchi: «Non ne ero a conoscenza e quel che è certo è che quanto abbiamo visto non è altro che l’inizio di un percorso voluto dal governo e dalle politiche di sinistra. Mi auguro che oltre ad aver fatto scalpore, quanto successo faccia anche riflettere gli elettori buonisti che coloro che oggi accolgono, sono gli stessi che domani conquisteranno con le nostre leggi il nostro territorio e ci governeranno». 

E anche su Facebook non manca l’indignazione “Adesso basta. Il dialogo si costruisce con il rispetto e non con una simile strategia di marketing del Corano che è del tutto provocatoria, soprattutto in un momento delicato e carico di tensioni come questo. Facendo così sono loro che incitano all’odio». Di tenore opposto però altri commenti: «Anche a Milano, in occasioni delle preghiere congregazionali di fine Ramadan e alla Festa del Sacrificio, vengono distribuite da fedeli cattolici bibbie in arabo. E poi sempre meglio in strada che non porta a porta. La presenza di questo signore in piazza è stata discreta, senza strilli al megafono o volantinaggi. Non tirava nessuno per la manica. Se qualcuno si avvicinava, lui parlava della sua fede, ma niente di più».

davide.gervasi@ilgiorno.net