Brucia ancora l'impianto di compostaggio: "Ma non c'è pericolo per la salute dei cittadini"

Il sindaco Gianni Pioltini tranquillizza tutti: "Le esalazioni e gli odori? Sono fastidiosi ma non tossici" di Michele Azzimonti

Incendio ad Albairate

Incendio ad Albairate

Albairate, 29 luglio 2014 - Brucia ancora l’impianto di compostaggio. Il fumo che sale lentamente dal tetto colpito dall’incendio e forma una piccola nuvola grigiastra arriva dal basso, dal compost stoccato nei capannoni per la lavorazione finale.  Compost misto a trucioli di legno, che le fiamme stanno divorando a poco a poco. Arriva da lì il puzzo di legna bruciata che da domenica mattina avvolge l’abitato di Albairate e che è percepibile anche in diverse zone di Abbiategrasso. Un odore penetrante, che si sposta a seconda della direzione del vento, ma che è diventato ormai una presenza fissa e ingombrante per gli albairatesi che abitano nel quartiere residenziale che si affaccia sulla Milano-Baggio, con vista diretta sull’impianto di compostaggio. Per difendersi dalle esalazioni del compost, sono costretti a tenere le finestre perennemente chiuse. Esalazioni fastidiose ma senza alcun pericolo per la salute, assicura il sindaco Gianni Pioltini. Anche la sua abitazione si trova a pochi metri dalla Milano-Baggio e dall’impianto gestito dalla Eco Progetto Milano, «ma non vi è ragione di temere alcunchè. Dall’Asl, dopo l’incendio, non è giunta alcuna prescrizione. Il fumo proveniente dall’impianto non provoca intossicazioni di alcun genere e non è nocivo per la salute. È come se si stesse spegnendo il fuoco di un barbecue. Solo odore e nient’altro». 

Albairatesi e abbiatensi dovranno convivere con fumo e odori ancora per diversi giorni. Le autopompe dei vigili del fuoco stanno buttando in continuazione acqua sui capannoni colpiti dall’incendio per evitare che le pareti esterne si surriscaldino e prendano fuoco. Sul posto stanno lavorando una quindicina di pompieri provenienti da Abbiategrasso, Corbetta, Rho e dalla sede milanese di via Sardegna. «Per il momento gli interventi si limiteranno alla parte esterna dei capannoni - fa sapere la centrale operativa di Milano dei vigili del fuoco -. I lavori continueranno almeno per altri tre giorni. Impossibile lavorare all’interno delle strutture. Vi è il serio pericolo che il tetto crolli e colpisca i pompieri che dovessero operare in quell’area». 

Subirà quindi un rallentamento la ricerca delle cause che hanno innescato l’incendio. Al momento ogni ipotesi è aperta, dall’atto doloso al cortocircuito dell’impianto elettrico. Da parte sua, Pioltini ha già escluso possa trattarsi di un’autocombustione del compost. Parallelamente al lavoro dei vigili del fuoco stanno procedendo le indagini condotte dai carabinieri di Abbiategrasso. I militari hanno acquisito le immagini registrate dal sistema di sorveglianza dell’impianto. Da quei filmati potrebbero giungere utili elementi per la ricostruzione delle cause che hanno innescato l’incendio.