Tosi nel caos: offerte choc, ora si rischia il trasloco

La Bruno Presezzi avrebbe chiesto la clausola della possibilità di spostare l'azienda fuori da Legnano dopo i primi due anni, pagando comunque l'affitto per altri quattro. Termomeccanica pagherebbe un euro più quanto stimato dal commissario in passato. Ora la palla passa di nuovo a Lolli

Uno degli ultimi cortei dei lavoratori della Franco Tosi

Uno degli ultimi cortei dei lavoratori della Franco Tosi

Legnano, 16 gennaio 2015 - Tutto rinviato a data da destinarsi. Nel primo pomeriggio di ieri Andrea Lolli, commissario straordinario che da poco più di un anno ha il compito di gestire la Franco Tosi Meccanica e traghettarla verso una nuova proprietà, ha aperto le buste contenenti le nuove offerte delle società interessate all’acquisizione dell’azienda legnanese di turbine. Come era prevedibile, le offerte presentate realmente sono state tre. La vicentina De Pretto, infatti, ha ritenuto in questa fase di non volersi inserire nella già accidentata corsa alla proprietà della Franco Tosi Meccanica. Sarebbero quindi rimaste in gara le due contendenti ormai storiche, ovvero l’indiana Patel e l’italiana Termomeccanica e la new entry di qualche mese fa, ovvero la Bruno Presezzi di Burago Molgora. Sembra, però, che la gara per l’acquisizione della fabbrica di piazza Monumento sia destinata a diventare un affare tutto italiano, se è vero che Patel ha presentato un’offerta che potrebbe essere giudicata irricevibile dal commissario. La vera partita si giocherà fra Termomeccanica e Bruno Presezzi, le due società italiane che avrebbero presentato le offerte più praticabili. La spezzina Termomeccanica avrebbe proposto di assumere dai 170 ai circa 220 dipendenti attualmente già in forza alla Franco Tosi. Paradossale sarebbe la contropartita economica: un euro, evidentemente simbolico, più una cifra che sarebbe definita in base alle stime fatte a suo tempo dal commissario. Offerta che, con quell’euro iniziale, rappresenta senza dubbio anche una sorta di provocazione, ma che starà al commissario Lolli decidere se prendere in considerazione.

Così come starà al commissario Lolli capire se la proposta avanzata dalla Bruno Presezzi di Burago Molgora: tre milioni e mezzo di euro, nessun investimento e l’intenzione di reintegrare un numero che varia dai 170 ai 210 dipendenti. Fino a questo punto sarebbe una «normale» offerta, seppur non rispettando appieno alcuni dei criteri del bando di gara, ma una nube molto scura e molto grande sarebbe apparsa all’orizzonte: l’azienda brianzola avrebbe intenzione di chiedere l’aggiunta di una clausola che le darebbe la possibilità, pagando circa un milione e duecentomila euro, di lasciare la città di Legnano dopo il primo biennio di attività sul territorio. Dal commissario Lolli nessuna conferma su queste che sono soltanto indiscrezioni, ma una spiegazione: «Tutte le offerte sono risultate corredate di offerta economica per l’acquisto dell’intero perimetro del ramo d’azienda. Nei prossimi giorni sarà mia cura completare la valutazione di questi e di tutti gli ulteriori aspetti delle offerte così come oggi definite, al fine di individuarne la migliore».