La Franco Tosi è salva: c'è l'accordo e i licenziamenti sono scongiurati

L’intesa prevede una soluzione occupazionale per tutti i lavoratori in forza alla Franco Tosi, ovvero: 170 assunzioni che verranno contestualmente realizzate con la definitiva firma dell’accordo

La Franco Tosi

La Franco Tosi

Legnano (Milano), 24 aprile 2015 -  Raggiunta l’ipotesi di accordo che garantisce tutti i posti di lavoro alla Franco Tosi: l'intesa dovrà essere ratificata lunedì dalle assemblee dei lavoratori, quel che è certo però è che l'intesa di massima è stata raggiunta. Senza l'apporto della Fiom Cgil, visto che il sindacato aveva sospeso la propria posizione all'interno della trattativa proprio poche ore prima della firma. L’intesa è arrivata dopo il nono incontro fra sindacati, commissario straordinario e vertici della Bruno Presezzi, la società brianzola che da qualche settimana detiene la proprietà della Tosi. Nei giorni scorsi a far discutere, e a far decidere a Presezzi di aggiornare la trattativa, era stato il numero dei lavoratori pensionabili nell'arco dei prossimi due anni e proprio questo, arrivato a circa 70 dai poco meno di 30 da cui si era partiti, è stato la chiave di volta per la trattativa. Definito anche un impegno da parte dell’acquirent, al mantenimento della tutela reale in alternativa alla applicazione del jobs act. L'ipotesi di accordo arriva dopo confronti molto serrati. "Rimarremmo al tavolo delle trattative fino all'ultimo secondo per cercare di trovare un'intesa" avevano dichiarato nei giorni scorsi Fim e Uilm e l'intesa, aspettando il parere dei lavoratori, sembra per ora essere stata trovata escludendo licenziamenti.

Siamo soddisfatti - afferma Ermanno Cova, segretario regionale Fim Cisl Lombardia -. L’offerta iniziale degli acquirenti non prevedeva soluzioni lavorative per quasi 140 persone, mentre voleva ripartire con nuovi rapporti di lavoro e trattamenti retributivi ricondotti ai minimi contrattuali oltre che l’integrale applicazione del jobs act. Inoltre, abbiamo scongiurato la certezza del fallimento in caso di naufragio della trattativa con il conseguente licenziamento di tutti i 346 lavoratori”. Il commissario straordinario Andrea Lolli aveva già annunciato al tavolo l’apertura di una procedura di mobilità per tutti entro il 30 aprile, ovvero 60 giorni prima della prevedibile dichiarazione di fallimento in data 30 giugno. “Le soluzioni individuate dall’ipotesi di accordo - aggiunge il sindacalista - interessano tutte le persone attualmente occupate, garantendo lavoro e continuita’ di reddito, delineando contestualmente un possibile rilancio dello storico stabilimento della Franco Tosi”. A preoccupare la Fiom Cgil era stata anche la possibilità, ventilata dalla proprietà nei giorni scorsi, di azzerare tutti i parametri di anzianità nei contratti in essere, obbligando di fatto tutti i dipendenti a ricominciare da zero. In realtà l'ipotesi di accordo firmata l'altra notte prevede di mantenere integralmente i trattamenti economici in essere, incluse le anzianità maturate. Presezzi ha sottoscritto inoltre l’impegno a mantenere le attività, anche per il futuro e senza limitazioni temporali, nello storico stabilimento di piazza Monumento. Come la società aveva affermato sin dall'inizio delle trattative, nell'ipotesi di accordo si conferma la disponibilità ad assumere subito 170 lavoratori, altri 40 entro il prossimo biennio, oltre a mettere a disposizione 15 posti di lavoro in Brianza. Altri sedici dipendenti rimarranno in carico alla procedura. Oltre ai settanta pensionabili, i lavoratori rimanenti saranno ricollocati in ogni caso entro il 2017, questo è l'impegno assunto dalla proprietà, dopo un percorso di formazione e riqualificazione professionale.

Non solo accordo per il rientro in fabbrica e gli ammortizzatori possibili per i dipendenti. L'ipotesi di accordo prevede anche un ingente investimento in Tosi da parte della Presezzi:  in aggiunta al prezzo di acquisto e di affitto, che si aggira attorno ai 7 milioni di euro totali,  e dei previsti investimenti iniziali per oltre 2 milioni di euro che serviranno per la manutenzione dei macchinari, il trasferimento degli uffici nella storica palazzina di piazza Monumento e la sostituzione di tutto il sistema informatico aziendale, la società di Burago Molgora si sarebbe impegnata a investire decine di milioni di euro per garantire la continuità produttiva, puntando anche e soprattutto all’acquisizione di nuove commesse.