Crisi alla Franco Tosi, l'ultimatum al 30 settembre

Il termine ultimo della presentazione delle offerte d'acquisto del ramo d'azienda viene prorogato a fine settembre

Franco Tosi

Franco Tosi

Legnano, 30 luglio 2014 - Si torna al 30 settembre. Il futuro della Franco Tosi Meccanica si dovrebbe decidere in quella data. Dovrebbe, il condizionale è d'obbligo viste le travagliate vicende che da anni sta vivendo l'azienda. "Il termine ultimo della presentazione delle offerte d'acquisto del ramo d'azienda viene prorogato a tutti gli effetti alle 13 di martedì 30 settembre": così il commissario straordinario Andrea Lolli ha annunciato in un documento ufficiale il nuovo rinvio della data di scadenza del bando per la cessione della Tosi. Un altro rinvio, quindi, determinato da una nuova modifica del perimetro aziendale. "I rapporti con Enel Nicaragua potrebbero portare a breve l'assegnazione di importanti lavori recuperando (così come già avvenuto con Petrobras e Snel) rapporti compromessi dalla precedente gestione" scriveva il commissario Lolli il 10 luglio nella comunicazione in cui motivava l'anticipo della chiusura del bando al 5 settembre dopo averla rinviata al 30. E in effetti a oggi potrebbe essere proprio questa la motivazione alla base del nuovo rinvio: una commessa ricevuta dal Nicaragua che richiede l'inserimento di nuova documentazione in data room - ovvero la "stanza" virtuale in cui sono custoditi tutti i documenti a disposizione delle società interessate all'acquisizione dell'azienda legnanese - e quindi un allungamento dei tempi. Venticinque giorni in più rispetto all'ultimo termine indicato nel bando. "Solo" venticinque giorni per qualcuno, "ancora" venticinque giorni per i 380 lavoratori che da tempo sono ormai fuori dalla fabbrica. Ma che con queste nuove commesse, prime fra tutte quelle provenienti da Iran e Nicaragua, potrebbero farvi rientro. I tempi non sono rapidi, visto che prima di passare alla fase pratica sarà necessario progettare gli impianti da realizzare e fare opera di manutenzione sui macchinari all'interno della Tosi, fermi ormai da anni. Quel che è certo è che chi arriverà a detenere la proprietà dell'azienda di piazza Monumento avrà già un bagaglio di commesse da poter utilizzare. Tutto dipenderà però dal come e dal quando.

di Cristiana Mariani