Franco Tosi in vendita. Un pezzo di storia costa solo 12 milioni

Questa è la base d’asta per l’acquisizione della Franco Tosi Meccanica di Cristiana Mariani

Franco Tosi

Franco Tosi

Legnano (Milano), 6 luglio 2014 - Dodici milioni di euro. Questa è la base d’asta per l’acquisizione della Franco Tosi Meccanica. Circa tre quarti del denaro che percepisce il calciatore portoghese Cristiano Ronaldo in un anno di lavoro. La Tosi vale dodici milioni. Di base, sia chiaro. Chi subentrerà al commissario straordinario Andrea Lolli, che da quasi un anno sta amministrando l’azienda legnanese, dovrà garantire un piano di investimenti di almeno due anni. Questo sarà infatti il periodo nel quale il commissario sarà tenuto a vigilare sulla nuova amministrazione. La storia dell’industria legnanese vale poco meno di un anno di lavoro di un calciatore all’apice della propria carriera. Singolare. Paradossale. Soprattutto perché le circa 380 famiglie dei lavoratori attuali della Franco Tosi Meccanica - di questi circa la metà è in cassa integrazione - in un momento così delicato per la storia di questa azienda non riesce nemmeno a pensare a una possibile carriera. Dodici milioni come base, ma la cifra per aggiudicarsi la fabbrica è ben più alta. Molto dipenderà da quanto i possibili acquirenti metteranno sul piatto tanto come cifra iniziale quanto come somma stanziata per gli investimenti nel biennio.  Un peso, seppur si rischia che sia minore, avrà anche la volontà da parte della società acquirente di ridare un’occupazione ai lavoratori. In quel caso il costo sarà sicuramente inferiore rispetto a quello degli investimenti. Visto il quadro della situazione, viene da pensare che se Gianluigi Buffon sia diventato azionista di maggioranza della Zucchi di Rescaldina sborsando nel corso degli anni decine di milioni di euro, servirebbe un altro personaggio di questo calibro per rimettere in carreggiata la Franco Tosi Meccanica. Fantasia, sia chiaro. Quel che è certo è che servono soggetti realmente interessati all’azienda di piazza Monumento e, se la Fiom Cgil si dice preoccupata per la proroga del bando di gara al 30 settembre da parte del commissario Lolli, la Fim Cisl invece sembra più ottimista e guarda con maggiore possibilismo a quello che potrà accadere nelle prossime settimane. Ora la parola passa, si spera, alle società interessate. Da piazza Monumento fanno sapere che l’interesse di alcune imprese non mancherebbe. A questo punto si attende di capire se ci saranno offerte concrete.