Perchè la Liberazione ad Arluno si festeggia il 26 aprile?

Ad Arluno la Liberazione dal regima NaziFascista si festeggia un giorno dopo: ecco il perchè... di Camilla Garavaglia

Una foto d'archivio del 25 aprile 1945

Una foto d'archivio del 25 aprile 1945

Arluno (Milano), 24 aprile 2015 - Chiunque si sia mai trovato a passeggiare per il corso 26 Aprile, ad Arluno, deve essersi chiesto almeno una volta per quale motivo la cittadina non festeggi il giorno della Liberazione dell'Italia il 25 Aprile, con piazze o strade dedicate, proprio come tutti i Comuni d'Italia. La causa è molto più prosaica di quello che si pensi, proprio come è stato di recente raccontato anche nel libro di Benito Tichitoli e Daniela Confalonieri "Arluno dal 25 luglio 1943 al 26 aprile 1945".

Era il 25 aprile del 1945, appunto, e le brigate avevano già assaltato il casello e messo a soqquadro l'intera Arluno. Nella concitazione generale, anche gli impiegati comunali erano fuggiti e avevano lasciato il municipio chiuso, raggiungendo le proprie abitazioni. Così, quando i partigiani andarono in Comune per prenderne possesso, trovarono il portone sbarrato e decisero, semplicemente, di aspettare la mattina successiva.

Sarebbe bastato frantumare una finestra o distruggere la serratura, ma i partigiani preferirono non danneggiare la casa comunale: in tempo di ristrettezze, anche riparare i danni al patrimonio pubblico sarebbe stato uno spreco inaccettabile. Il 26 aprile è anche l'anniversario della nomina a sindaco di Giuseppe Rampini, da parte del comitato di Liberazione nazionale, e di un'altra ricorrenza ben più triste: la morte dell'unico partigiano arlunese caduto, Pietro Remorini.

Infine, una curiosità: il caso arlunese è raro, ma non unico. Anche a Turbigo sulle sponde del Naviglio esiste vicolo 3 giugno, perchè lì la Battaglia di Magenta venne combattuta proprio il 3 giugno 1859 e non il 4 giugno.

di Camilla Garavaglia