Inveruno: presentato il piano salva-Carapelli, rivoluzione bio

Incontro al ministero dello Sviluppo economico. Resta l'incognita sul numero di lavoratori ricollocati

Manifestazione davanti alla Carapelli

Manifestazione davanti alla Carapelli

Inveruno (Milano), 10 gennio 2017 - Un primo passaggio è superato, con la presentazione avvenuta ieri a Roma del piano industriale lanciato dall’amministratore delegato della società milanese The Organic Factory (Tof) Paolo Frigati per avviare una produzione di olio biologico nello stabilimento Carapelli di Inveruno, salvando il sito produttivo dalla chiusura. Resta l’incognita sul numero esatto di lavoratori che verranno riassorbiti dalla newco.

Per questo è stato fissato un nuovo incontro nella sede di Confindustria a Firenze, il 17 gennaio. Mentre il 20 gennaio, al ministero dello Sviluppo economico, è prevista la firma definitiva del contratto, che darà il via al subentro della Tof nello stabilimento Carapelli, con l’affitto del ramo d’azienda per i prossimi quattro anni. All’incontro che si è tenuto ieri a Roma, negli uffici del ministero, hanno partecipato rappresentanti del Mise, della Carapelli, rappresentanti sindacali e il sindaco di Inveruno Sara Bettinelli. È salito in cattedra Paolo Frigati, che ha delineato lo scenario futuro e il piano per rilanciare il sito attraverso la riconversione bio con una nuova produzione destinata a un mercato in forte crescita. "Si tratta di una realtà solida - spiega Sara Bettinelli - che crede nello sviluppo del settore e ha dimostrato la volontà di investire. Hanno presentato dati sul mercato - prosegue - il loro proposito è quello di gestire in proprio tutta la filiera produttiva e hanno trovato una buona occasione nello stabilimento di Inveruno". La Tof è uno dei più grandi trasformatori europei di semi di girasole, mais e soia, con i quali viene prodotto olio.Attualmente i semi vengono spremuti in uno stabilimento in provincia di Cremona realizzando anche farine proteiche per mangimi biologici e lecitina. A Inveruno l’olio verrà raffinato e in parte imbottigliato, avviando una collaborazione con la stessa Carapelli, che non ha una linea bio. Nei prossimi giorni sono previsti alcuni sopralluoghi dell’ad Frigati all’interno dell’azienda, prima degli ultimi incontri, il 17 e il 20 gennaio.

"Abbiamo avuto un’impressione positiva - spiega Luca Zanzottera, rappresentante sindacale della Flai-Cgil - anche se non abbiamo ancora dati certi sul numero di lavoratori che verranno ricollocati". Quello della forza lavoro è uno dei nodi più importanti ancora da sciogliere. Secondo le previsioni dovrebbero essere salvati una trentina di posti di lavoro. Per gli altri dipendenti la prospettiva è quella di incentivi per l’uscita volontaria oppure cassa integrazione seguita dalla mobilità.