Magenta, Mantovani all'ospedale Fornaroli: "Ben gestito sospetto caso di ebola a Milano"

L'assessore alla Sanità visita l'ospedale di Magenta: "Il nostro sistema ha dimostrato di saper funzionare con rapidità, efficienza e discrezione"

Mario Mantovani

Mario Mantovani

Magenta (Milano), 1 aprile 2015 - Rientrata a casa da due giorni dopo diversi mesi di permanenza in Sierra Leone, uno dei Paesi inseriti nella speciale "geografia" dell'Ebola, una trentenne residente a Piacenza è stata ricoverata questa notte d'urgenza all'Ospedale Sacco, uno dei due centri italiani di riferimento per le malattie infettive assieme allo Spallanzani di Roma. Medico e volontario nel Paese africano affacciato sull'Atlantico, la donna ha cominciato ad accusare sintomi febbrili che hanno fatto immediatamente scattare l'allarme epidemiologico: dopo un primo contatto con il noscomio romano, si è optato per il ricovero nel presidio milanese.

Le operazioni di trasporto - avvenute secondo lo strettissimo protocollo previsto in questi casi - hanno richiesto l'impiego di tre speciali mezzi forniti da Areu Lombardia. Dopo la segnalazione scattata attorno alle dieci e trenta di sera, la paziente è stata prelevata dall'ambulanza ad alto biocontenimento. Intorno alle due Areu Lombardia ha bloccato il flusso in ingresso al Sacco di tutte le ambulanze. Alle quattro circa del mattino, il suo arrivo in reparto dov'è stata subito posta in isolamento. Negativo il primo test immediatamente effettuato e relativo alla Malaria. Nelle ore successive è risultato negativo anche quello per il virus dell'Ebola. La volontaria sarà trattenuta sotto osservazione per altre 48 ore e solo allora giudicata fuori pericolo. "Questa notte il sistema sanitario lombardo ha dato prova di saper funzionare con rapidità, efficienza e discrezione", è il commento dell'assessore regionale alla Sanità Mario Mantovani, in visita questa mattina all'ospedale Fornaroli di Magenta (Milano).  "C'è però da mettere in luce la carenza dimostrata, non so se da parte del Ministero degli Esteri o degli Interni, nell'avvisare tempestivamente le autorità sanitarie di soggetti che hanno soggiornato in Paesi a rischio com'è certamente la Sierra Leone", ha aggiunto Mantovani.

di Ivan Albarelli