Villa Cortese, 12 novembre 2012 - "Nessun semaforo, una manciata di case e negozi, e un campanile che svetta come un faro nel mare verde dell'Alto Milanese, già però punteggiato di fabbriche e fabrichette che ne stanno cambiando irrimediabilmente la fisionomia". Inizia così il romanzo di Giacomo Poretti che lo scorso 6 novembre ha pubblicato la sua prima raccolta di racconti, "Alto come un vaso di gerani" che ripercorre l'infanzia del comico a Villa Cortese.

La presentazione del romanzo direttamente in Tv da Fabio Fazio, domenica sera su Rai Tre, occasione per l'attore e comico, noto per essere il 33,3% del popolare trio Aldo, Giovanni e Giacomo, di presentare la propria autobiografia semiseria.

Giacomino Poretti nasce il 26 aprile 1956 a Villa Cortese, nel legnanese, in una famiglia di operai. Da piccolo, frequentando l'oratorio, si appassiona al teatro. Tra gli 8 e gli 11 anni comincia a recitare, cercando senza successo di entrare nella compagnia I Legnanesi.

Sono gli anni Sessanta e Settanta, e il paese, con i suoi ritmi lenti, i suoi riti, i suoi "personaggi", riesce ancora per un momento, forse per l'ultima volta, a dare significato e calore alla vita dei suoi abitanti. Villa Cortese, in questo senso, incarna tutti i paesi di un Nord Italia che si avvia al boom economico senza sapere che poi niente sarà più come prima, del tutto ignaro dei costi della travolgente corsa al benessere. Custode fedele di questi ricordi, Giacomo Poretti ce li porge con la delicatezza di chi sa di maneggiare qualcosa di fragile e unico, con il candore di uno sguardo infantile acuto ma privo di malizia.

Il suo umorismo non è mai crudele, e non c'è ombra di sarcasmo - semmai affetto e compassione - per un piccolo mondo al tramonto. All'interno di questa storia corale, che si dipana tra colonie estive, scuole, oratori, bar, officine, campi e garage, si susseguono le stagioni della vicenda di un uomo che, lungo il proprio percorso, avvertirà tutta l'angustia e i limiti del paese, l'insidia nascosta nel suo abbraccio protettivo.

Giacomo abbandona gli studi da geometra per andare a lavorare in fabbrica come metalmeccanico, poi a 18 anni entra in ospedale come infermiere. Nel frattempo si dedica al cabaret e alla contestazione politica, impegnandosi attivamente con Democrazia Proletaria. Lavora per 11 anni come infermiere, durante i quali, nel 1983 si diploma alla scuola di Teatro di Busto Arsizio.

Il suo esordio a teatro avviene interpretando Francesco Sforza ne Il conte di Carmagnola di Alessandro Manzoni, mentre grande successo ha il personaggio autoironico dell'alto e slanciato ufficiale Sarelli in Questa sera... di Luigi Pirandello. Divenuto caposala del reparto neurologia dell'ospedale di Legnano, nel tempo libero fa l'attore comico insieme alla fidanzata Marina Massironi, con cui nel 1984 forma il duo cabarettistico Hansel e Strudel.

Quello di Aldo, Giovanni e Giacomo è uno dei sodalizi artistici più noti ed amati dello spettacolo italiano. Il trio adesso  torna a teatro, dopo sette anni dal successo di Anplagghed, con un nuovo show, Ammutta mudica: il tour parte il prossimo 30 novembre da Pavia per concludersi a Catania, nell’aprile 2013, dopo aver attraversato tutta la Penisola.

di Christian Sormani