I pasticcini vegani, il sogno realizzato di Serena

La quarantenne vittuonese si è trasferita a Maiorca, nelle Baleari, assieme alla famiglia e ha aperto un laboratorio di pasticceria

Serena Sirini realizza pasticcini vegani alle Baleari

Vittuone - Serena Sirini da quasi due anni vive con il marito Paolo e i due figli Samuele e Leonardo a Lloseta nelle Isole Baleaeri foto Roberto Garavaglia - Studio Sally

Vittuone (Milano), 12 agosto 2017 - Mollo tutto e cambio vita. Quante volte l’abbiamo detto ma ci è poi mancato il coraggio. Non è stato così per la vittuonese Serena Sirini, 42 anni. La sua è la storia di una delle tante italiane che è riuscita a realizzarsi in un Paese straniero. Ha lasciato in Italia una vita agiata e la sicurezza di un posto di lavoro nell’azienda di famiglia fondata dal nonno per trasferirsi in Spagna, a Maiorca, dove ha saputo reinventarsi. Si è lanciata nel mondo della pasticceria, rigorosamente crudivegana e ce l’ha fatta. Il suo laboratorio ‘Mrs Sweet’ produce dolci da favola che vanno letteralmente a ruba. Che fosse una che non si accontenta, Serena lo fa capire alla famiglia sin da giovane.

Dopo aver conseguito la laurea in Scienza dei Beni culturali all’Università di Pavia si trasferisce sei mesi a Cambridge dove studia e lavora come barista e cameriera. Rientrata in Italia mette nel cassetto la laurea e comincia a girare. Nel 2000 conosce Paolo, si sposa e si trasferisce a Livorno, città natale del marito. «Inizialmente abbiamo lavorato nella pasticceria dei suoi nonni – racconta Serena Sirini -.Un’esperienza che mi ha colpito molto. Poi abbiamo gestito per una stagione un ristorante a Rosignano Marittimo e alla fine siamo rientrati a Vittuone perché nel frattempo ero in attesa di mio figlio Samuele e non volevo fare quella vita con un bambino piccolo». Per cinque anni Serena si ferma a Vittuone e lavora nell’azienda di famiglia, giusto in tempo per mettere al mondo il secondogenito Leonardo. La giovane vittuonese capisce subito che qui la sua vita sarebbe stata sicuramente facile ma troppo prevedibile.

«Sapevo che quella non sarebbe stata la mia strada da quando avevo 14 anni - prosegue Serena - Una vita già decisa a priori non faceva e non fa per me. Sono sempre stata convinta che siamo noi a creare il nostro destino. E poi la vita d'ufficio non fa per me, troppo routinaria e sterile. Non potevo resistere a lungo. Paolo e io sapevamo che Vittuone non era il luogo dove mettere radici. Abbiamo sempre voluto girare il mondo e fare nuove esperienze». Dopo la nascita di Leonardo, Serena lascia l’azienda di famiglia e si getta a capofitto in una nuova impresa: l’organizzatrice di eventi. «Ci siamo trasferiti a Borgo Val di Taro perché ci eravamo stancati dello stress della città e della periferia milanese – spiega la pasticcera vittuonese -. Poi ci siamo spostati a Fidenza dove c’era una piccola scuola Steineriana perché volevamo un'educazione diversa per i nostri figli».

Tre anni fa la svolta. «Samuele era in quinta elementare e la scuola steineriana non riusciva a garantire il prosieguo delle medie. Dovevamo scegliere se stare li e mandarlo alle classiche medie so e cercare un'altra scuola steineriana. Visto che stavamo traslocando per l'ennesima volta ci siamo decisi a fare un passo un po' più in là., all’estero. Tra le tante possibilità abbiamo scelto Maiorca perché eravamo stanchi di freddo e cielo grigio e soprattutto non volevamo una città grande».