Roma sblocca la Vigevano-Malpensa. Terremoto nel Parco del Ticino

Via libera del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici al progetto della Vigevano Magenta nella sua intera tratta

Gli amministratori della zona in delegazione a Roma

Gli amministratori della zona in delegazione a Roma

Magenta (Milano), 28 luglio 2017 - "Il via libera del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici al progetto della Vigevano Magenta nella sua intera tratta è un risultato importantissimo, affatto scontato, che deve essere letto come la vittoria di un intero territorio e, soprattutto del buon senso". È quanto affermano all’unisono i sindaci dell’est Ticino dopo l’adunanza convocata ieri a Roma presso il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici.  Accanto ai primi cittadini dei Comuni di Magenta, Boffalora sopra Ticino, Robecco sul Naviglio, Abbiategrasso, Ozzero e Vigevano – rispettivamente Chiara Calati, Curzio Trezzani, Fortunata Barni, Cesare Nai, Guglielmo Villani e Andrea Sala - sono intervenuti altri amministratori locali, a rimarcare la compattezza di un territorio "che vuole senza se e senza ma quest’opera considerata strategica per il suo sviluppo". 

Al loro fianco per Regione Lombardia era presente l’assessore Massimo Garavaglia, accompagnato dal dirigente del Settore Trasporti  Aldo Colombo e in contatto telefonico con l’altro assessore regionale del territorio Luca Del Gobbo. "Adesso – spiegano i sindaci dell’est Ticino –  Anas dovrà recepire una serie di prescrizioni. Sono migliorie,  che attraverso il confronto costante con le Amministrazioni locali e con il supporto di Regione Lombardia, potranno essere tranquillamente inserite nel progetto attuale".  "Nonostante i gufi del malaugurio – è la stoccata dei due assessori magentini – che consideravano ormai questo progetto su un binario morto, portiamo a casa un risultato fondamentale: la strada si farà e si farà tutta. Usciamo da un impasse che su questa vicenda durava dal 2003".

Il prossimo passo adesso  sarà la convocazione della Conferenza dei Servizi che, con ogni probabilità, arriverà nel prossimo mese di settembre.  Ma il "fronte del no" composto a questo punto da Cassinetta ed Albairate non dispera. "Andiamo avanti con la nostra posizione negativa riguardo la tangenziale – ha detto Michele Bona, sindaco di Cassinetta anche lui presente a Roma – Non è affatto una vittoria dei sì tangenziale quella di oggi (ieri ndr). Ma uno dei tanti passaggi che sono stati fatti. Altrettanti ne rimarranno ancora da fare. Andiamo avanti con le azioni legali intraprese in passato e, a queste, ne seguiranno altre, in Consiglio comunale a Cassinetta, informerò la cittadinanza".

"Continuo a sostenere che con un po’ di  buon senso si possa realizzare l’infrastruttura a patto che non venga devastato il territorio. La pensavo così due anni fa e non ho cambiato idea". Le parole espresse a titolo personale da Gianpietro Beltrami presidente del Parco del Ticino, dette mercoledì alla vigilia della convocazione dei sindaci davanti al Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici e ribadite ieri mattina con una nota ad hoc del Consorzio di Villa Castiglioni hanno causato un vero e proprio terremoto politico.

Poco dopo, infatti, il vice presidente del Parco Luigi Duse ha duramente rimbrottato Beltrami a sua volta con una nota: "Il Parco del Ticino non è il suo regno, da parte nostra non c’è stato alcun cambio di posizione: è la seconda volta che accade una cosa del genere. Beltrami si muove giocando una partita non rispettosa della storia del Parco, a meno che siano sempre i giornalisti ad essere degli incapaci…". Ma il bello o il brutto, a secondo dei punti di vista, doveva ancora arrivare. Nel primo pomeriggio di ieri, infatti, a prendere carta e penna è stata Maddalena Gioia Gibelli, componente del Consiglio di Gestione che ha riconsegnato a Beltrami la delega in materia di pianificazione. La Gibelli continua a sedere nel Consiglio di Gestione ma la lettera inviata al presidente equivale ad un duro atto d’accusa. Su di una vicenda tanto rilevante quale quella della Vigevano Malpensa si è sentita scavalcata. "Considerando inutile la mia attività rispetto alla delega ricevuta, lesive per il Parco queste vicende, lesive per la mia persona e, in particolare, per la mia figura di Consigliere, ritenendo necessario prevenire ulteriori situazioni di questo genere lesive per l’Ente, mi trovo costretta a ritirare la delega alla Pianificazione a me conferita, con decorrenza immediata" scrive Gibelli aprendo un vero e proprio "caso" politico.