Abbiategrasso: ospedale, segnali di speranza sui tagli

L'assessore regionale Gallera: "Il piano può ancora essere modificato"

Massimo Lombardo direttore generale dell’Asst e al centro l’assessore regionale Giulio Gallera

Massimo Lombardo direttore generale dell’Asst e al centro l’assessore regionale Giulio Gallera

Abbiategrasso (Milano), 23 novembre 2016 - E' un debole spiraglio. Ma forse i cittadini di Abbiategrasso possono ancora sperare. Il piano aziendale (Poas) che certifica il destino dell’ospedale Cantù "può ancora essere modificato". Lo ha dichiarato l’assessore regionale alla Sanità, Giulio Gallera durate l’incontro con gli abbiatensi accorsi in massa all’Annunciata per conoscere il futuro del nosocomio cittadino.

Per il resto la discussione si è limitata a ripetere i capisaldi della riforma regionale entrata in vigore il 1 gennaio di quest’anno: tanti, troppi numeri che i cittadini di Abbiategrasso hanno mal sopportato. Sono state diverse, infatti, le interruzioni durante il discorso di Gallera e del direttore generale dell’Asst, Massimo Lombardo; tra cori ironici e commenti ad alta voce che arrivavano dal pubblico. Nelle scorse settimane erano stati molti anche i dubbi sollevati intorno ad un Poas che, secondo il Movimento per i diritti del cittadino malato e l’intero Consiglio comunale di Abbiategrasso, condanna il Cantù mantenere poche eccellenze e attività chirurgiche a bassa intensità. Nonostante i 30 milioni di euro investiti negli scorsi anni.

Pare, invece, segnato il destino del Pronto Soccorso notturno, almeno stando alle parole dell’assessore regionale: "Durante la notte il Pronto soccorso di Abbiategrasso esegue pochi interventi e questi non sono fatti in sicurezza", ha commentato. Preoccupandosi poi di aggiungere: "Non vogliamo chiudere nessun ospedale. Abbiategrasso sarà un punto di riferimento importante e non vogliamo limitarne l’attività ma deve essere complementare con le altre strutture del territorio. Vale quanto gli ospedali di Magenta e Legnano". Molti dei cittadini, però, hanno contestato scelte aziendali che, a loro dire, vanno nella direzione opposta. I numeri ridotti di alcune specializzazioni, infatti, deriverebbero dal loro precedente depotenziamento e non viceversa. Sul palco dell’annunciata, insieme a Gallera e Massimo Lombardo, anche Marco Bosio, direttore dell’Ast di Milano, che ha voluto puntualizzare un dato riproposto ciclicamente dall’Azienda socio sanitaria territoriale per spiegare le proprie scelte riguardanti il Pronto soccorso: il 95% degli accessi notturni sono codici bianchi e verdi. I dubbi dei cittadini sono stati espressi anche dal sindaco Pierluigi Arrara: "Viviamo in un territorio vasto con pochi abitanti ma questo non deve penalizzarci. Gli spostamenti dei cittadini tra gli ospedali del territorio crea disagi alle persone vista la situazione dei trasporti. Come potremo essere tranquilli?".