Robecco abbraccia Nibali: folla per il campione

L'incontro durante la presentazione del libro "Una vita da gregario" di Andrea Noè

Un'immagine della serata con Nibali

Un'immagine della serata con Nibali

Robecco sul Naviglio (Milano), 2 dicembre 2016 – “La parte più bella del ciclismo? Vincere. Oppure, quando sei un gregario, vedere il tuo capitano che fa altrettanto”. Due campioni, due amici. Robecco ha accolto ieri sera lo “squalo” Vincenzo Nibali, ospite durante la presentazione del libro scritto da Andrea Noè insieme ad Andrea Ballocchi: “Una vita da gregario” all'interno del CineTeatro Agorà dell'oratorio. Il libro, edito da La Memoria del mondo di Magenta, è una guida che racconta la bicicletta a 360 gradi, farcita di aneddoti tratti dalla carriera di Noè.

La serata benefica (parte del ricavato dalla vendita verrà donato per un progetto dell’associazione Brontolobike ai terremotati) è stata anche un bel momento di dialogo tra due campioni del ciclismo e i tantissimi presenti, che hanno gustato qualche chicca dalla carriera dei due ciclisti. Noè, compagno di squadra di un giovane Nibali dal 2007 al 2009 gli ha regalato parole al miele: “Vincenzo è uno dei pochi corridori che ancora emoziona: si inventa azioni che nessuno si aspetta nonostante le tattiche e la programmazione del ciclismo di oggi. Se vietassero i potenziometri in gara vincerebbe il doppio”.

Non da meno Nibali, ultimo trionfatore al Giro d’Italia, che si è lasciato andare ai ricordi e a quando ha vissuto in prima persona il ruolo da gregario: “Andrea mi ha cacciato fuori dalla stanza – ha raccontato al pubblico divertito –. E poi voleva stare da solo per avere il letto più grande”. Lo “squalo” ha ricordato anche la bici tagliata in due da papà dopo la pagella non bellissima e la maledetta caduta agli ultimi giochi di Rio: “La curva era umida e nascosta dall’ombra. Henao è scivolato, io ho tenuto la bici dritta e sono caduto più avanti”.