Castano, volantinaggio pro autonomia interrotto dai vigili urbani

L'iniziativa leghista è stata stoppata dalla Polizia locale con la giustificazione che non era stata autorizzata. Ma a far infuriare i lumbard è stata una "parola di troppo" uscita dalla bocca del sindaco Pd Pignatiello

Nuovo scontro fra il sindaco Pignatiello e i leghisti

Nuovo scontro fra il sindaco Pignatiello e i leghisti

CASTANO PRIMO (Milano), 21 ottobre 2017 - Caos politico prima del referendum a Castano Primo. Tutto nasce da un fatto accaduto lo scorso fine settimana, quando il gruppo della Lega Nord stava distribuendo volantini in merito al referendum consultivo di domenica 22 ottobre. «A un certo punto sono passati nella zona in cui eravamo (per l’inaugurazione di una farmacia, ndr) alcuni membri di Progettando Castano e della giunta comunale – spiega il segretario della Lega Nord castanese, Daniele Rivolta – Dopo pochi attimi un agente della Polizia locale ci ha chiesto di interrompere il volantinaggio dietro segnalazione, perché la nostra presenza non sarebbe stata autorizzata. Ci siamo fermati nell’attesa della decisione del Comando, che nel frattempo stava valutando l’effettiva possibilità di volantinare in luogo pubblico. Alla fine, dato che rispettiamo le regole abbiamo preferito lasciar perdere. Quello che non mi è piaciuto è stato l’atteggiamento del sindaco: dopo avergli detto che mi auguravo che non fosse stato qualche membro della giunta a fare segnalazione ho ricevuto la risposta ‘ma che c--- me ne frega di te’. Questa risposta la trovo arrogante e piena di disprezzo nei confronti di coloro che andranno a votare al referendum, oltre che una mancanza di rispetto del ruolo che ricopre. Specifico che la mia non era un’accusa. Inoltre, quello di domenica è un referendum importante e istituzionale, al quale il nostro sindaco probabilmente non parteciperà. Il volantinaggio era a scopo informativo».

Replica in modo conciso il sindaco Pignatiello: «Le regole valgono per tutti, cittadini o rappresentanti politici. Non si fanno trattamenti di favore. Riguardo alla frase, non ricordo di aver utilizzato questi termini ma era comunque per sottolineare il fatto che non mi interessa se loro fanno volantinaggio o meno: è una questione di rispetto delle regole. Sembra però che anche questo sia stato strumentalizzato usando la mia persona». Va da sé che qualora questa frase fosse stata detta dal sindaco così come riportata, l’espressione sarebbe indubbiamente poco rispettosa e fuori luogo, anche se detta con altre intenzioni rispetto a quelle sottolineate dalla Lega.

Sulla questione volantinaggio, c’è da dire che la Prefettura ha vietato dal 22 settembre scorso (dal trentesimo giorno precedente a quello della votazione) – fra le altre cose – il «lancio o getto di volantini in luogo pubblico o aperto al pubblico». Dunque, in effetti, la norma può essere interpretata o in senso letterale o in senso largo, come divieto generale di distribuzione di volantini. Fatto sta che se da una parte gli Agenti (che ringraziamo per averci fornito note utili a una corretta informazione) si sono limitati a fare il loro dovere, dall’altra il contesto attorno è indice di una tensione politica non da poco.