Il ricordo di Ramelli è passato quasi inosservato a Legnano

Mercoledì sera la presentazione del fumetto dedicato allo studente neofascista ucciso negli anni '70 si è tenuta in un hotel super presidiato, mentre in centro i comitati antifascisti protestavano per l'iniziativa

I protagonisti della serata, da sinistra Marco Carucci, Andrea Arbizzoni e Lorenzo De

I protagonisti della serata, da sinistra Marco Carucci, Andrea Arbizzoni e Lorenzo De

LEGNANO (Milano), 18 gennaio 2018 - Tanto rumore per nulla, o quasi. E' passata indenne ed assolutamente tranquilla la temuta serata legnanese di mercoledì che ha contrapposto da una parte gli «antifascisti« e dall'altra Fratelli d'Italia, «lealtà e azione« ed altri gruppi di destra, presenti al Palace Hotel per ricordare Sergio Ramelli, giovane di estrema destra ucciso negli anni '70, con la pubblicazione di un fumetto. Un braccio di ferro iniziato qualche settimana fa con la richiesta esplicita da parte della sinistra legnanese, a cui si sono aggiunti i grillini che hanno stigmatizzato la serata, di non concedere per la serata in memoria di Ramelli la sala pubblica del Leone da Perego.

Parole dure anche da Riccardo De Corato, che ha sottolineato come "oggi per la sinistra ogni scusa è buona, anche la presentazione di un libro. Quelle persone scese in strada per protestare a Legnano avrebbero fatto meglio a starsene a casa andare su google battere la parola Sergio Ramelli e leggersi la storia di un ragazzo di 18 anni che mentre andava a scuola è stato massacrato a colpi di chiave inglese. Se essere di sinistra oggi vuol dire contestare un libro sinonimo di cultura provo solo grande pena per quelle persone che al freddo farneticavano su teoremi ormai dimenticati dalla storia".

Nonostante la decisione di spostare l'evento in un luogo privato, la manifestazione antifascista si è comunque tenuta in piazza, dove erano presenti una ventina di militanti che hanno letto un comunicato sul presunto «allarme democratico« legato alla deriva fascista, nazista e razzista. A qualche chilometro di distanza, verso Castellanza, la sala convegni del Palace presentava invece il tutto esaurito con circa 250 persone. Notevole lo spiegamento di forze e presenza del metal detector per controllare ogni singolo presente. Sul palco l'assessore legnanese Maira Cacucci, Lorenzo De Piccoli di «Lealtà Azione«, ed i due autori del «fumetto su Ramelli, Marco Carucci e Andrea Arbizzoni, che hanno presentato il libro «Quando uccidere un fascista non era reato». Notati fra il pubblico anche il sindaco di Turbigo, Christian Garavaglia, Riccardo Decorato, Paola Frassinetti, Carlo Fidanza, Romano La Russa, Marco Osnato e Alessandro Bonizzoni, consigliere comunale di Fratelli d'Italia.