Abbiategrasso, nessun ripensamento sul Pronto soccorso: «Rimarrà chiuso di notte»

L’assessore regionale Gallera indica la via per la nuova sanità: "Curare i pazienti nella loro abitazione ed evitare il sovraffollamento del Pronto soccorso"

Una delle manifestazioni all'ospedale di Abbiategrasso

Una delle manifestazioni all'ospedale di Abbiategrasso

Abbiategrasso (Milano), 7 aprile 2017 - Dalla Flebologia alla Fisiatria. Nel futuro del Costantino Cantù c’è la cura del paziente cronico a 360 gradi. Per il presidio abbiatense sono attese diverse novità nei prossimi mesi secondo il piano già noto da tempo: i casi acuti saranno trattati a Magenta, mentre la vasta gamma delle problematiche croniche ad Abbiategrasso. Queste le principali innovazioni: una stretta collaborazione tra i chirurghi dei vari presidi per fare di Abbiategrasso il centro di riferimento dell’Asst nella Flebologia (cioè la cura delle patologie vascolari); lo spostamento di strutture ed energie da Magenta ad Abbiategrasso per la Fisiatria (l’intenzione è passare da 12 a 18 posti letto al Cantù) e la riabilitazione. Oltre all’ampliamento della gestione del paziente diabetico e la prossima assunzione di un nuovo cardiologo. Senza dimenticare la diagnosi prenatale del primo trimestre che sta per partire.

Tutte le novità che riguarderanno il Costantino Cantù sono state annunciate ieri dal direttore generale dell’Asst Ovest milanese, Massimo Lombardo, dal direttore generale dell’Ats territoriale, Marco Bosio, e dall’assessore regionale alla Sanità, Giulio Gallera, in visita tra gli ospedali del territorio. Alcune di queste novità sono già in rampa di lancio e l’idea è quella di realizzarle entro pochi mesi. Per il Pronto soccorso del Cantù, nei mesi scorsi al centro delle polemiche dopo la decisione di chiudere durante la notte, le prospettive dell’azienda non cambiano: il reparto sarà un «Punto di primo intervento» aperto 12 ore al giorno. Nessuna volontà di tornare indietro, dunque, piuttosto l’intenzione di rendere sempre più specifica la vocazione per la cura dei pazienti cronici di Abbiategrasso. Sarebbero oltre 80mila, infatti, i cronici che si rivolgono ogni anno all’Asst Ovest milanese. «Negli ultimi 18 anni Magenta era già il punto di riferimento nel percorso di emergenza-urgenza - ha puntualizzato Lombardo -. I tempi di attesa lunghi al Pronto soccorso del Fornaroli possono riguardare solo codici «bianchi» e «verdi», che non hanno la priorità. La sfida della riforma è anche quella di dare un’alternativa e spiegare alle persone che non c’è solo il medico del Pronto soccorso a cui rivolgersi». «La decisione è stata presa nell’ottica di una ottimizzazione delle risorse, che potranno poi essere reinvestite - ha continuato Gallera -. L’obiettivo è curare i pazienti nel loro domicilio per evitare il sovraffollamento dei Pronto soccorso, luoghi dove si deve andare solo quando si ha veramente bisogno. In questo senso Magenta e Abbiategrasso devono essere due facce della stessa medaglia».