Stretti, scomodi e spesso in ritardo: i pendolari dicono basta ai disagi

Milano-Mortara, l’assemblea del comitato: "La Regione intervenga"

Viaggiatori stipati sul treno (Studio Sally)

Viaggiatori stipati sul treno (Studio Sally)

Abbiategrasso (Milano), 22 gennaio 2018 - Agguerriti. I pendolari della Milano-Mortara puntano il dito contro Regione Lombardia, considerata la prima responsabile dei disagi sulla linea e del mancato completamento del raddoppio ferroviario tra Albairate e Mortara. Un’opera che costerebbe 469 milioni di euro (dato 2015) e che dal Pirellone è stato semplicemente «prevista» e non «richiesta». Una differenza sostanziale.

Anche Trenord e Rete Ferroviaria Italiana, però, non sono esenti da colpe stando ai pendolari, per la gestione delle risorse in parte investite dalla Regione e in parte pagate dai viaggiatori. Questo quanto emerso ieri mattina all’assemblea dell’associazione MiMoAl, che rappresenta i 20mila pendolari della linea ferroviaria Milano-Mortara, tenuta nelle sale del castello di Abbiategrasso. E proprio dai pendolari sono arrivate indicazioni precise per affrontare i tanti disagi che caratterizzano la linea. Tavoli tecnici, investimenti, rinnovamento del materiale rotabile e manutenzione. Questo, in sostanza, quello che chiedono nel breve-medio periodo. Ma anche avere l’accesso ai dati di funzionamento della linea. «Ogni anno la Regione finanzia Trenord con 450 milioni di euro – spiegano dal direttivo -, oltre la metà del fatturato dell’azienda, che si attesta su 780 milioni di euro. Sono soldi pubblici e per questo dobbiamo chiedere che l’attività di Trenord venga monitorata con attenzione». L’associazione ha già chiesto un incontro all’assessorato regionale ai Trasporti, ed è in attesa di risposta. Mentre con Trenord e Rfi l’incontro si è tenuto alla fine del 2017.

Le risposte? Deludenti, il giudizio dei pendolari. «Abbiamo riscontrato approssimazione, confusione e il solito rimpallo delle responsabilità». A Trenord, però, è stata strappata anche qualche promessa. In primis quella di immettere alcuni treni nuovi a partire da giugno 2018 (la Milano-Mortara utilizza i convogli più vecchi presenti in Lombardia, alcuni treni sono in servizio da 40 anni); oltre a un piano di ristrutturazione di 400 carrozze da avviare entro quest’anno. I pendolari hanno chiesto anche l’impegno dei Comuni che si trovano sulla linea e i sindaci presenti hanno assicurato che in breve tempo verrà attivato un tavolo permanente per il confronto sul tema trasporti. Peril resto la MiMoAl e la sua presidente, Vanessa Giancane, hanno ricordato i tantissimi disagi della Milano-Mortara. Ritardi, soppressioni, guasti, mancanza di sicurezza e comunicazione assente sono all’ordine del giorno. Soprattutto nel segmento della linea compreso tra Mortara e Abbiategrasso, dove si concentrano i due terzi dei pendolari, circa 14mila. Per questo è stata organizzata una raccolta firme online che in pochi giorni ha totalizzato circa 1.700 adesioni e che ora verrà riproposta su carta per chiedere alla Regione il raddoppio della Milano-Mortara. Un’opera «prevista», non «richiesta», ma da sempre voluta da chi tutti i giorni si trova a viaggiare su uno di questi treni.