Morto di meningite, Mirko era stato dimesso da Magenta con un antibiotico

Lo studente di 13 anni dell'Alessandrini di Abbiategrasso morto a causa di una setticemia da meningococco di tipo C

Mirko Piraino

Mirko Piraino

Magenta (Milano), 30 settembre 2017 - Mirko Piraino era arrivato al Pronto soccorso pediatrico dell’ospedale Fornaroli nella notte di martedì, ma è stato dimesso con un antibiotico e una diagnosi di influenza. Questo il retroscena emerso il giorno successivo la morte di Mirko Piraino, il ragazzo di 13 anni che è stato stroncato dalla meningite nella serata di giovedì. Martedì mattina il giovane si era recato a lezione come ogni giorno ma già da qualche tempo manifestava dei banali sintomi influenzali come il mal di gola.

Stando a quanto comunicato dall’Asst Ovest milanese, il ragazzo è stato accompagnato all’ospedale solo in tarda serata, poco prima della mezzanotte. Qui è stato visitato dal pediatra di guardia che, visto il quadro clinico, ha deciso di prescrivere la terapia ritenuta adeguata: un antibiotico per bocca, quindi il paziente è stato dimesso. La situazione è precipitata alcune ore dopo, mentre il ragazzo si trovava a casa. Mirko ha perso conoscenza ed è stato riaccompagnato in Pronto soccorso poco prima delle 5 di mattina, poi è stato trasferito nella camera a codice rosse assistito dal rianimatore. A quel punto i medici hanno eseguito l’esame del liquor riconoscendo che si trattava di meningite. Subito sono state avviate le terapie ma il meningococco «C», un ceppo particolarmente fulminante, aveva già prodotto una sepsi che si è rapidamente diffusa negli organi vitali. Visto l’aggravarsi del quadro clinico i medici hanno deciso di trasferire il tredicenne al San Gerardo di Monza, la struttura ritenuta più adeguata per il caso, dove è rimasto ricoverato in terapia intensiva fino al tardo pomeriggio di giovedì, quando è stato dichiarato il decesso. Stando a quanto appreso, durante la prima visita in ospedale la malattia si trovava in una fase non esplicita e quindi il pediatra che ha visitato Mirko non avrebbe potuto riconoscerla, ma si è limitato a curare i sintomi evidenti, riconducibili a un malanno di stagione.

Nel pomeriggio di ieri, intanto, è arrivato il messaggio di cordoglio anche da parte dell’Azienda socio sanitaria territoriale Ovest Milanese: «In questo momento di dolore per la morte di Mirko esprimiamo il profondo dolore di tutti i dipendenti dell’Asst Ovest Milanese, cordoglio e vicinanza alla famiglia e agli amici del tredicenne di Robecco colpito da setticemia meningococcica. Come azienda siamo impegnati in queste ore a potenziare al massimo il servizio di prevenzione con l’ampliamento dell’offerta vaccinale in tutta l’aria di Magenta e Abbiategrasso». Mirko Piraino era descritto da tutti come un ragazzo semplice e modesto che amava andare all’oratorio e avrebbe voluto diventare animatore. Così gli amici e don Emanuele Salvioni, parroco di Robecco, lo descrivono il giorno dopo la tragica notizia della sua morte. Tutto il paese è rimasto scosso dall’accaduto, in modo particolare i giovani della sua età che hanno avuto modo di conoscerlo e passare del tempo insieme a lui. Lo scorso anno Mirko aveva anche partecipato al pellegrinaggio parrocchiale a Roma previsto per i ragazzi che si preparavano alla «professione di fede». La famiglia composta dalla mamma Fadila, di origini tunisine, dal papà Giovanni e dal fratello maggiore di Mirko, Francesco, ha preferito chiudersi nel silenzio. I quattro abitavano a Robecco da diversi anni e i due fratelli avevano anche frequentato le scuole in paese fino alle classi medie.