"Grande Giove": Nerviano da record nello spazio

L'azienda nervianese Leonardo-Finmeccanica è al centro di un nuovo accordo internazionale: realizzerà il generatore fotovoltaico più grande nella storia delle missioni di esplorazione spaziale

I pannelli fotovoltaici di Nerviano

I pannelli fotovoltaici di Nerviano

Nerviano (Milano),14 luglio 2016 - L’azienda dei record. Dopo aver realizzato la trivella che servirà per escavare il suolo di Marte e prelevarne campioni da analizzare per scoprire se sul Pianeta rosso c’è vita e dopo aver firmato l’accordo per realizzare un macchinario simile per andare alla scoperta del suolo lunare in modo da avere dati per cercare di capire se è possibile l’installazione di una base spaziale permanente, Leonardo-Finmeccanica ha siglato una nuova intesa. Questa volta, dopo Marte e Luna, tocca a Giove. All’interno degli stabilimenti di Nerviano verrà realizzato il più grande generatore fotovoltaico nella storia delle esplorazioni spaziali. Leonardo-Finmeccanica si è infatti aggiudicata un contratto con Airbus Defence & Space, la seconda azienda spaziale mondiale, per lo sviluppo del generatore fotovoltaico destinato alla missione Juice che, con i suoi dieci pannelli per un totale di 97 metri quadrati di superficie, sarà il più grande mai realizzato nella storia dell’esplorazione del sistema solare.

Per Leonardo si tratta di un nuovo primato, che segue la fornitura di analoghi sistemi per numerose missioni spaziali, tra cui Rosetta, i cui pannelli solari con i loro 64 metri quadrati detengono ad oggi il record. Negli stabilimenti nervianesi, quello dei pannelli fotovoltaici è un settore particolarmente sviluppato. Molti sono i talenti che ogni giorno lavorano per realizzare queste opere di alta ingegneria. Per l’impianto da record Leonardo-Finmeccanica utilizzerà celle solari all’arseniuro di gallio, un cristallo che converte la luce solare in corrente elettrica, ottimizzate per condizioni di bassa intensità di illuminazione e bassa temperatura, sviluppando pannelli in grado di alimentare la sonda che andrà su Giove anche quando la luce solare, a causa della grande distanza, sarà meno di un venticinquesimo di quella che arriva sulla Terra, e il pannello solare sarà a -230 gradi centigradi. «Grande Giove» esclamava Doc di «Ritorno al futuro». E lo esclameranno probabilmente anche a Nerviano.