Giovane ucciso dalla meningite, era stata scambiata per un'influenza

Nella notte tra martedì e mercoledì Mirko Piraino si era recato al Fornaroli con sintomi influenzali ma gli è stato somministrato un antibiotico

Lo sfortunato Mirko Piraino

Lo sfortunato Mirko Piraino

29 settembre 2017, Magenta (Milano) - Mirko Piraino era arrivato al Pronto soccorso pediatrico dell’ospedale Fornaroli nella notte di martedì ma è stato dimesso con un antibiotico. La diagnosi: una banale influenza. Questo il retroscena emerso il giorno successivo la morte del ragazzino di 13 anni che è stato stroncato dalla meningite nella serata di giovedì.

Martedì il ragazzo aveva frequentato le lezioni all'Istituto Alessandrini di Abbiategrassoh. Nella notte si è presentato al Pronto Soccorso di Magenta con febbre e mal di gola e il pediatra di guardia, visto il quadro clinico, ha somministrato la terapia ritenuta adeguata, un antibiotico da assumere per bocca. Le condizoni di Mirko si sono aggravate alcune ore dopo mentre si trovava a casa, e il ragazzo è stato riaccompagnato in Pronto occorso verso le 5 del mattino. A quel punto è stato trasferito nella camera per i codici rossi, quelli più gravi, assistito dal rianimatore. Solo in quel momento l'esame del liquor ha confermato la meningite. Il meningococco, però, ha generato una sepsi, quindi i medici hanno deciso di trasferirlo d'urgenza al San Gerardo di Monza. A quel punto le sue condizioni erano già disperate. 

Nel pomeriggio sono arrivate anche le condoglianze dell'Asst Ovest Milanese: "In questo momento di dolore per la morte di Mirko esprimiamo il profondo dolore di tutti i dipendenti dell’Asst Ovest Milanese, cordoglio e vicinanza alla famiglia e agli amici del tredicenne di Robecco colpito da setticemia meningococcica".