La storia di un papà e di un figlio che ha emozionato Magenta

Tappa magentina per Giampietro Ghidini, che da Brescia sta portando in giro per l'Italia la drammatica vicenda personale che ha riguardato suo figlio

Giampietro Ghidini, in primo piano, in sala consiliare

Giampietro Ghidini, in primo piano, in sala consiliare

Magenta (Milano), 28 febbraio 2017 - Un incontro emozionante, a tratti commovente. E’ quello andato in scena l’altra sera in un’affollata Sala Consiliare, a Magenta, con papà Giampietro e Marcello Riccioni, ex insegnante di Emanuele ‘Ema’ Ghidini, un ragazzo di 16 anni che il 23 novembre del 2013 dopo aver trascorso le sue ultime ore ad una festa con amici maggiorenni che gli propongono della droga, la prova e nella strada di ritorno, finirà per cadere nel fiume Chiese, nel Bresciano, nei pressi di Gavardo. Da quella tragedia infinita, «Papà Gianpietro» , un autentico esempio di coraggio, ha deciso di iniziare a girare l’Italia per raccontare la sua esperienza e accendere i fari sul delicato, oltre che a volte complesso, rapporto tra genitori e figli.

Ne è nato il libro «Lasciami volare» scritto a quattro mani con Marcello, oltre che una Fondazione – la Fondazione Pesciolinorosso – e da ultimo uno spettacolo teatrale. «Papà Giampietro» in meno di tre anni va in ogni scuola a raccontare la sua storia e ha tenuto finora oltre 500 incontri con figli e genitori. Anche a Magenta l’altra sera l’aula di via Fornaroli era piena di giovani, molti di questi coi loro docenti. «Essere genitori – ha detto Gianpietro – è difficile, non te lo insegna nessuno, ma al contempo essere figli è complicato, non sempre ci si sente all’altezza dei propri genitori, delle loro aspettative, non sempre si comprendere che sbagliare qualcosa non significa essere sbagliati, e uno sbaglio non diventa un errore finché si prova a correggerlo».