Legnano, la Madonna rapita tre anni fa torna a casa tra gli applausi

Legnano, fu ritrovata grazie all’intervento de 'Il Giorno'

Il dipinto

Il dipinto

Legnano, 20 marzo 2017 - Mancava da “casa” da oltre tre anni e mezzo, da quando era stata trafugata dalla teca posizionata all’angolo tra corso Sempione e via Volta. E ieri mattina una cerimonia solenne - alla presenza del sindaco Alberto Centinaio, dell’assessore Umberto Silvestri, dello studioso di storia locale Giacomo Agrati e di molti cittadini - ha sancito il suo agognato ritorno. L’amato dipinto chiamato “La Madonna della Morte, della Curva o della Peste” è tornato dove era stato per lunghissimo tempo.

«Si tratta però di una riproduzione - ha specificato il sindaco – perché l’originale, che fu poi ritrovato dai giornalisti del quotidiano “Il Giorno” di Legnano e consegnato in Comune, è sempre in attesa del necessario restauro. Per poterlo riportare agli antichi splendori servono risorse economiche che per il momento non sono a disposizione, anche se la volontà di reperirle non manca». Dopo aver inaugurato e benedetto ieri il ritorno della riproduzione, si spera quindi che si trovino presto i fondi necessari per la tela originale, rubata nella notte tra il 2 e il 3 luglio del 2013.

Fu una telefonata anonima, giunta alla redazione del Giorno di Legnano una settimana dopo il furto, a fornire le indicazioni per il ritrovamento: «Andate davanti al cimitero di Sant’Ilario a Nerviano. C’è qualcosa che vi interessa». Poteva essere lo scherzo di un mitomane, ma era comunque doveroso verificare la segnalazione. Un nostro corrispondente si precipitò sul posto: «C’era appena stato un forte temporale – ricorda il giornalista – Cercai davanti al cimitero e trovai un sacchetto giallo, zuppo di pioggia. Dentro il dipinto che raffigurava la Madonna con il Bambino, piegato in quattro, e un biglietto con poche parole vergate in stampatello: “Aiuto! A Legnano non sono protetta! Adottatemi, ve ne sarò grata per sempre. Firmato Maria”, come se a parlare fosse la Madonna». Non si trattava, quindi, del raid di qualche ladro, ma del tentativo di un devoto di chiedere una migliore conservazione della tela. E ora che in via Volta è stata posizionata una riproduzione, non resta davvero che fare il possibile per restaurare il dipinto originale.