Bimba ingoia droga: affidata all'ospedale

Il procuratore dei minori: "A mio avviso vi sono tutti gli estremi per l'adottabilità della piccola"

Ospedale di Legnano (Foto Roberto Garavaglia)

Ospedale di Legnano (Foto Roberto Garavaglia)

Legnano (Milano), 14 settembre 2017 - E' ancora in ospedale, ma sta meglio, la bimba di un anno e quattro mesi ricoverata in prognosi riservata lo scorso 11 settembre, per intossicazione da hashish. La bimba, che secondo i genitori avrebbe raccolto un pezzettino di stupefacente su un treno e lo avrebbe ingerito, al momento è affidata all'ospedale di Legnano dove era in cura, in attesa della decisione del Tribunale dei Minori di Milano. Le indagini sulle eventuali responsabilità dei genitori sono invece affidate alla Polizia di Stato.

Saranno i Tribunali a decidere la sorte della bimba di un anno e quattro mesi intossicata dal thc, il principio attivo della cannabis, finita in ospedale dopo aver ingerito un pezzo di hashish mentre era con i suoi genitori, di 24 e 25 anni, tre giorni fa. Inizialmente era sembrato che la bimba potesse aver trovato un pezzettino di stupefacente nel giardinetto di San Vittore Olona dove si trovava con la madre ma, dopo la diagnosi medica, a trovare una spiegazione ragionevole ai fatti, è stato il padre della bambina, che l'ha anche raccontata in televisione. I clinici dell'ospedale legnanese, a detta sua, avrebbero accertato che la piccola aveva assunto l'hashish circa tre ore prima di sentirsi male, quando la coppia di giovani genitori, un passato di droga sulle spalle con precedenti di polizia risalenti a un anno fa, era su un treno diretto a Milano.

Sull'attendibilità delle loro dichiarazioni è al lavoro il commissariato di Polizia di Legnano, coordinato dalla Procura di Busto Arsizio. Sulla gestione della minore invece, la faccenda è decisamente diversa. La Procura dei Minori di Milano ha infatti affidato momentaneamente all'ospedale di Legnano la bambina, dopo che i genitori avevano cercato di portarla via dal nosocomio, firmando la rinuncia all'assistenza, una volta che la piccola si era ristabilita.

L'autorità giudiziaria si è opposta ed ha emesso "un intervento di pubblica utilità a favore dei minori", articolo 403,  per la collocazione in un luogo ritenuto sicuro (in questo caso l'ospedale) "quando il minore è moralmente o materialmente abbandonato o è allevato in locali insalubri o pericolosi, oppure da persone per negligenza o altri motivi siano incapaci di provvedere alla sua educazione". "Domani ci sarà la decisione del giudice - ha spiegato il Procuratore dei Minori Ciro Cascone - poi il fascicolo verrà trasmesso al Tribunale di competenza per territorio". Il Procuratore ha concluso "le valutazioni le farà quindi l'altra sede, a mio avviso vi sono tutti gli estremi per l'adottabilità della piccola".