Ruba gasolio, ma si fa scoprire: ladro massacrato di botte

Un uomo di Bareggio è stato colto mentre rubava gasolio a Cornaredo, a salvarlo sono arrivati i carabinieri

Un'autocisterna (foto d'archivio)

Un'autocisterna (foto d'archivio)

Bareggio (Milano), 22 luglio 2017 - Colto a rubare del gasolio da un’autocisterna viene massacrato di botte al punto da rischiare seriamente di lasciarci la pelle: a salvarlo è una pattuglia dei carabinieri, che durante un servizio di pattugliamento si accorge della rissa in corso in quel momento e lo strappa dalle grinfie di due energumeni. È successo la scorsa notte nella zona industriale di Cornaredo, dove un ladro seriale di gasolio aveva deciso di entrare in azione dopo avere individuato la «preda»: una grossa cisterna agganciata a un tir con targa straniera e parcheggiata nella zona industriale, classico luogo di sosta per gli autostraportatori che si muovono sulla direttrice est-ovest, vista la vicinanza dell’autostrada Milano-Torino.

Sono le dieci e mezza circa di sera quando il ladro – un uomo di 41 anni residente a Bareggio – decide di entrare in azione. Inizia ad armeggiare attorno all’autocisterna con l’armamentario in uso per «spillare» il gasolio e trasferirlo nelle taniche. Un’operazione in cui ha una certa esperienza: non è nuovo a questo tipo di «asporti» e ha già a suo carico diversi precedenti proprio per questo genere di furti. Non si accorge però che il proprietario dell’autocisterna è lì presente e gli basta un attimo (forse il quarantenne è convinto, sbagliando, che stia dormendo) per accorgersi di ciò che sta succedendo. Per il ladro è la fine: viene brancato dal camionista moldavo che assieme a un altro padroncino (austriaco) inizia a riempirlo di calci e pugni. Un vero e proprio massacro da «arancia meccanica». Il bareggese riesce in un primo momento a divincolarsi, cerca di approfittare del buio per nascondersi. Ma è talmente ridotto male da barcollare, e finisce di nuovo a terra dove viene di nuovo raggiunto dai camionisti per un’altra pesantissima dose di calci e pugni che sembrano non avere termine. L’obiettivo è di ridurlo in fin di vita. Provvidenziale a questo punto l’arrivo di una gazzella dei carabinieri, che riesce a separare il gruppo e identifica i responsabili del pestaggio. Il ladro malconcio viene portato a sirene spiegate al San Carlo di Milano in condizioni critiche: ha lividi ed ematomi ovunque, e soprattutto un polmone perforato e collassato. I medici si sono riservati la prognosi.