Magenta, pochi mesi dopo l'inaugurazione chiude il centro parco "La Fagiana"

Ad annunciarlo è Graziano Mirante, coordinatore e socio della cooperativa "Paideaia" che aveva preso in gestione la struttura

Poco dopo l'inaugurazione "La Fagiana" è costretta a chiudere

Poco dopo l'inaugurazione "La Fagiana" è costretta a chiudere

Magenta (Milano), 30 luglio 2017 - Dopo quasi due anni di inattività per i lavori di riqualificazione, era giunta finalmente la notizia della sua riapertura. Ma ora, a pochi mesi dall'inaugurazione, il Centro Parco "La Fagiana" è già costretto a chiudere. Ad annunciarlo è Graziano Mirante, attuale coordinatore e socio della cooperativa Paideia: "Con rabbia e tristezza mi ritrovo a comunicare che  dopo la pausa estiva, non riapriremo più". Era il 22 giugno dello scorso anno quando il Centro Parco "La Fagiana" a Pontevecchio di Magenta veniva appunto affidato in gestione alla cooperativa Paideia. Tutto sembrava essersi ben avviato. Tante le novità e le proposte, a cominciare dal nuovo punto ristoro e da una carrellata di eventi sportivi e culturali. Ma ora la doccia gelata. "Dopo otto mesi di preparativi e lavori diretti in sinergia col Parco del Ticino - aggiunge Mirante - sembrava che tutto fosse andato alla perfezione. Ma ora abbiamo appreso dal Comune di Magenta che è stato avviato un procedimento di sospensione dell’attività di somministrazione di alimenti e bevande per mancanza di requisiti edilizi e non conformità dell’attività dichiarata. Il tutto poco dopo che ci era stato invece assicurato che l'intera documentazione presentata era perfettamente regolare".  E cosa è successo allora? "Abbiamo appreso solo adesso con sconcerto che il Parco non avrebbe mai presentato la dichiarazione di fine lavori a conclusione dell’attività di recupero e neppure la richiesta di agibilità, rendendo così difettosa la nostra documentazione per poter esercitare regolarmente e secondo gli accordi, l'attività di accoglienza e ristorazione". "Inoltre - aggiunge Mirante - dodici giorni fa, il Parco (dal quale si attende la più che legittima replica, ndr) ha trasmesso un parere integrativo al Comune con la quale si sostiene che l’area bar ristoro è intesa solo come area break dove potranno essere posizionati distributori di bevande e snack preconfezionati, e dei tavolini per il loro consumo. Questa zona non è però un’area di somministrazione-vendita e non necessita di locali per addetti per la preparazione dei cibi”. Da qui, insomma, addio all'attività di ristorazione e agli altri progetti educativi, creativi e ludici avviati dalla cooperativa Paideia: "Dispiace che questa splendida riserva naturale sia diventata oggetto di un'assurda e grottesca questione di mala gestione della Cosa Pubblica - conclude Mirante -. Dispiace davvero che un bellissimo progetto sia stato stroncato proprio sul nascere".