Incendio ad Abbiategrasso: la grande paura di un’altra Mortara

Le fiamme si sono propagate all’interno dello stabilimento di via Dante specializzato in prodotti per il bricolage e l’hobbistica

Incendio ad Abbiategrasso (Studio Sally)

Incendio ad Abbiategrasso (Studio Sally)

Abbiategrasso, 13 settembre 2017 - Un incendio accidentale ha gravemente danneggiato l’ex Ropal di Abbiategrasso, nel primo pomeriggio di ieri. Le fiamme si sono propagate all’interno dello stabilimento di via Dante specializzato in prodotti per il bricolage e l’hobbistica, arrivando fino al tetto in fibra di amianto, che per fortuna è stato intaccato solo in una piccola porzione. Il fuoco si è diffuso soprattutto a terra, danneggiando oltre 500 metri quadri senza ferire nessuno. Sul posto, oltre ai mezzi di soccorso, ai Vigili del Fuoco e ai Carabinieri, è intervenuta l’Arpa, che ha subito avviato i controlli per capire se esistesse un pericolo di ricaduta dei materiali portati dal vento sulla zona abitata.

L'allarme, però, non è scattato, viste le dimensioni ridotte della parte di tetto colpita dalle fiamme. Al comune di Abbiategrasso, inoltre, non è giunta comunicazione dal nucleo ambientale riguardo un possibile pericolo per la salute dei cittadini. Da qui la decisione di non procedere con un’ordinanza d’urgenza. La colonna di fumo che saliva dalla strada verso Vigevano è stata visibile per un paio d’ore, fino a quando l’intervento dei Vigili del Fuoco ha permesso di contenere le fiamme e limitare, per quanto possibile, i danni. La causa dell’incendio? Stando alle prime ricostruzioni delle forze dell’ordine, erano in corso dei lavori in uno dei locali in disuso quando un operaio che stava utilizzando la fiamma ossidrica ha urtato accidentalmente del materiale infiammabile. Il fuoco si è propagato con rapidità, danneggiando anche il muro del vicino timbrificio. Intatto, invece, l’altro stabilimento confinante. L’incidente è avvenuto poco dopo le 14; presente, ma non molto forte, l’odore acre di plastica bruciata. Così, a pochi giorni dall’incendio alla Eredi Berté di Mortara, i cittadini del territorio sono ripiombato per qualche ora nel timore di respirare sostanze inquinanti disperse nell’aria. Per fortuna i due incendi, scoppiati a una ventina di chilometri di distanza l’uno dall’altro, non sono paragonabili per dimensioni ed effetti.

Quanto avvenuto lo scorso 6 settembre a Mortara ha causato la dispersione nell’atmosfera di 0,5 picogrammi di diossina per metro cubo, una quantità superiore alla media ma definita da Arpa «non preoccupante dal punto di vista ambientale». Per comprendere la differenza basti pensare che l’incendio alla Eredi Berté non è ancora stato del tutto domato a una settimana di distanza. Continua, infatti, l’azione dei Vigili del Fuoco per raffreddare e smembrare i cumuli di rifiuti incendiati. Nel contempo sta continuando anche l’opera di monitoraggio dell’aria da parte dei tecnici di Arpa.