Halloween? No, a Cerro Maggiore l'oratorio invita i bambini a vestirsi da santi

La «contro festa» promossa dal giovane don Davide Mobiglia: "Non dimenticatevi l'aureola"

Don Davide Mobiglia, 32 anni

Don Davide Mobiglia, 32 anni

Cerro Maggiore (Milano), 25 ottobre 2017 - Vestirsi da santo ad Halloween. Nessuna provocazione antisistema, ma una idea che è venuta ad un giovane sacerdote cerrese, don Davide Mobiglia, che ha invitato i bambini dalla prima alla quinta elementare all’oratorio martedì a quella che ha chiamato la Grande festa dei santi. Nessun braccio di ferro con le feste pagane legate alla ricorrenza di Halloween e soprattutto nessuna polemica con la Pro loco che nelle stesse ore, quelle serali, ha organizzato la classica festa in costume. Ma il dubbio che alla parrocchia cerrese la festa delle streghe non piaccia per nulla, tanto da boicottarla chiamando a raccolta i bambini delle elementari, è quantomai legittimo. In oratorio i costumi saranno ben diversi rispetto a quanto prescritto dalla tradizione importata dall’estero della festa di Halloween: niente diavoli, streghe, maghi o zombie. Solo ed esclusivamente bambini vestiti da santi. Seguendo il motto coniato per la festa, «Scegli un santo e vestiti come lui», con tanto di suggerimento: «Ricordati l’aureola». Poi pizzata e caccia al tesoro per le vie del paese.

Niente dolcetto o scherzetto per le strade del paese quindi, come chiarisce lo stesso don Davide: «Non voglio che si faccia polemica sul nulla. Noi seguiamo le tradizioni e la tradizione rimane quella religiosa della festa di Ognissanti. Per questo motivo festeggeremo quella». Su Halloween il giovane sacerdote, che ha appena 32 anni, non si pronuncia: «La nostra festa rimane quella di Ognissanti. Succedeva così per i nostri genitori e per i nostri nonni ed è quindi così anche per noi».

Sul fronte pagano e nelle stesse ore, il presidente della Pro loco, Alex Airoldi, e il suo gruppo di volontari organizzano in piazza Forze Armate a Cerro la festa in maschera di Halloween: «Noi come Pro loco auguriamo l’ottima riuscita alla iniziativa dell’oratorio, che in piena libertà organizza questo evento. Anzi, invitiamo sin d’ora tutti, visto che faremo anche un piccolo rinfresco, ad intervenire e raggiungerci in piazza mercato per mangiare e brindare insieme». Un invito che non viene raccolto dal sacerdote cerrese. «Ho troppe cose da fare e organizzare, quindi non andrò dalla Pro loco» ribatte don Davide. Insomma sacro e profano non riescono proprio ad essere allineati e mai come in questo periodo la Chiesa prende le distanze da qualsiasi cerimonia che possa mettere a contatto i bambini con occultismo e magia. Le basi di questa decisione sono quantomeno discutibili però, perché qualche bambino, libro alla mano, potrebbe aggirare l’ostacolo. Di santi con la testa mozzata, flagellati, tagliati a pezzi e martirizzati è piena la storia della Chiesa. Cosa sceglieranno quindi i bambini per la festa dell’oratorio? Una testa tagliata, oppure il corpo flagellato? Non è dato saperlo, anche se il consiglio pratico è quello di evitare il sangue, magari puntando sul tradizionale San Francesco, con tanto di saio e qualche animale al seguito rigorosamente finto.