Rescaldina: Giornata della Memoria, voci dal passato all'osteria La Tela

Verranno proiettati documentari su due donna - Adalgisa Casati e Liliana Segre - che subirono l'orrore dei campi di sterminio

La donna vittima della deportazione

La donna vittima della deportazione

Rescaldina (Milano), 23 gennaio 2017 - Le voci e le parole di due donne che da quell'inferno ci sono passate. La testimonianza diretta di una rescaldinese e di una milanese che vennero deportate ad Auschwitz, per tenere vivo il ricordo di ciò che è stato, perché mai più sia.

Il 24 gennaio, alle 21.15, all'Osteria Sociale La Tela di Rescaldina, sulla Strada saronnese, si celebrerà la Giornata della Memoria con la proiezione di due video-interviste ad altrettante donne che vissero la terribile esperienza del lager di Auschwitz, la rescaldinese Adalgisa Casati e la milanese Liliana Segre. Adalgisa Casati, scomparsa nel 2015, era operaia alla tessitura Bassetti di Rescaldina: venne arrestata dai carabinieri il 20 marzo del 1944 insieme a Giuseppina Parma, Irene Rossetti, Pierina Galbiati e Rosa Rossetti, con l'accusa di aver partecipato a uno sciopero. Cosa che però Adalgisa Casati ha sempre negato di aver fatto. Le cinque donne furono deportate ad Auschwitz: tutte quante riuscirono a sopravvivere e a tornare a casa. Nell'intervista video, realizzata da Giovanni Arzuffi e Silvia Perfetti nel giugno 2013, Adalgisa racconta quei fatti, "partendo - spiegano gli organizzatori dell'iniziativa - da una domanda: perché? Lei non partecipò mai a quello sciopero, ma si trovò a vivere per oltre un anno nel campo di sterminio".

L'altro video che verrà proposto, girato da Arzuffi nel novembre 2010 alla Camera di Commercio di Milano in occasione di un incontro con 600 ragazzi delle scuole superiori di Milano e provincia, ha per protagonisti i ricordi di Liliana Segre, che giovedì scorso ha preso parte nel capoluogo lombardo alla posa della prima "pietra d'inciampo" - i sampietrini con il nome delle vittime dei lager nazisti collocati proprio davanti a quelle che furono le loro abitazioni - installata a Milano, messa davanti alla casa dove Liliana viveva con il padre Alberto, morto ad Auschwitz nel 1944. Milanese, di origine ebraica, oggi 87enne, Liliana Segre a 7 anni fu cacciata dalle scuole elementari a causa delle leggi razziali emanate dal regime fascista. Col padre, a 13 anni, cercò di fuggire in Svizzera ma venne respinta al confine; arrestata dai fascisti, venne deportata ad Auschwitz e poi nel sottocampo di Marchow, collegato al lager di Ravensbruck. Nel video che sarà proiettato, sottolineano gli organizzatori, "Liliana racconta con passione l'indifferenza che ha circondato gli ebrei cacciati dalle scuole e da ogni istituzione pubblica e la tragedia del campo di sterminio, quando 'anche il cielo ha girato lo sguardo da un'altra parte'. Racconta delle umiliazioni, della violenza subita e dell'odio verso gli aguzzini. Ma anche della voglia di vivere di una ragazzina e della superiorità umana e culturale delle vittime rispetto ai loro aguzzini".

L'Osteria Sociale del Buon Essere La Tela è un bene sequestrato alla criminalità organizzata, affidato al Comune e gestito dalla cooperativa Arcadia insieme ad altre associazioni del territorio, trasformato in un ristorante e centro di aggregazione sociale e culturale. L'ingresso alla serata è libero.