La Franco Tosi si allontana da Legnano, destino sempre più in bilico

Si lavora per cercare di far rimanere l'importante fabbrica a Legnano anche oltre il 2019

Alberto Presezzi e la moglie Barbara

Alberto Presezzi e la moglie Barbara

Legnano (Milano), 7 novembre 2017 - Entro un paio di settimane ci sarà il tentativo di organizzare l’ennesimo, oggi più complicato, incontro tra le parti in gioco: assicurare la presenza della Franco Tosi a Legnano anche oltre il 2019 sembra però diventare ogni giorno che passa un’impresa sempre più impossibile, tanto che gli amministratori legnanesi devono cominciare a immaginare, oltre a un’ipotesi «con», anche un futuro dell’area in cui l’insediamento produttivo non sia più previsto. Dopo l’incontro di sabato scorso in Comune tra il primo cittadino Gianbattista Fratus con il proprietario della nuova Tosi, Alberto Presezzi - confronto dal quale il primo cittadino è uscito con l’intenzione di chiedere nuovamente l’intervento di «mediazione» diretta del Ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda – è questo il quadro che disegna l’assessore all’Assetto e gestione del territorio, Gianluca Alpoggio.

È proprio Alpoggio, infatti, a spingere per un nuovo incontro tra lo stesso Presezzi e il commissario liquidatore Andrea Lolli, ma è chiaro che in gioco c’è il futuro della Franco Tosi quanto quello di un’intera fetta di città: «Dal punto di vista dell’importanza dell’azienda per tutto il contesto lavorativo cittadino, anche per il legame sentimentale che ogni legnanese ha nei confronti della Franco Tosi, è evidente che ogni tentativo per far restare la produzione in città verrà fatto - spiega Alpoggio -: allo stesso tempo, come amministratori pubblici, abbiamo la necessità di fare un passo avanti verso il piano generale che dovrà indicare il futuro dell’area e abbiamo l’obbligo di mettere in preventivo ogni possibile sviluppo. È evidente che la presenza o meno della parte produttiva oggi occupata da Franco Tosi sia un elemento di partenza fondamentale per qualsiasi ragionamento complessivo su tutta l’area. Desidero mettere allo stesso tavolo, per l’ennesima volta, Presezzi e il commissario liquidatore per comprendere se esiste una via d’uscita a una situazione oggi bloccata». Bloccata perché le parti non hanno trovato un punto di accordo; bloccata perché tra l’offerta - bocciata poche settimane fa - da un milione e 300mila euro di Presezzi per acquisire l’area e gli oltre 8 milioni di euro della valutazione fatta redigere da Lolli c’è un abisso difficilmente colmabile; bloccata perché le dichiarazioni ottimistiche sembrano poco alla volta diradarsi sostituite da un pragmatismo che non lascia apparenti vie d’uscita. Presezzi ha già detto chiaramente che, dal suo punto di vista, la trattativa è chiusa: esiste qualche elemento capace di riequilibrare i piatti della bilancia? Difficile a dirsi, mentre l’unica certezza è che l’area valutata 8,3 milioni di euro o interessa alla Tosi di Presezzi, oppure non interessa a nessuno.