Debiti per 60mila euro, il Comune di Rescaldina chiede il conto all'Auser

Secondo l'Amministrazione comunale, l'associazione avrebbe accumulato il debito tra il il 2009 e il 2014. Si tratterebbe di arretrati per l'utilizzo della tecnostruttura per feste e altre attività ricreative.

Alcuni volontari dell’Auser di Rescaldina

Alcuni volontari dell’Auser di Rescaldina

Rescaldina (Milano), 18 febbraio 2017 - Un debito di quasi 60mila euro accumulati in cinque anni in feste e altre attività ricreative e conviviali. È questa la cifra che l'Amministrazione comunale chiede ora di pagare all'Auser di Rescaldina (associazione di volontariato e di promozione sociale, impegnata nel favorire l’invecchiamento attivo degli anziani) per degli arretrati di affitto, dal 2009 al 2014, sull'utilizzo della tecnostruttura comunale di via Schuster. Una contestazione, questa, che in paese sta suscitando differenti reazioni tra chi chiede maggiore tolleranza per la realtà no profit - costretta anch'essa a tirare la cinghia per rimanere in piedi - e chi invece chiede interventi incisivi, appellandosi al fatto che la legge va rispettata anche da chi si prodiga all'interno del sistema del welfare.

Quel che è certo comunque che non si sta parlando di "furbetti" che svolgono attività di indubbia utilità sociale per evadere il fisco, godere di agevolazioni o per sottrarre sovvenzioni pubbliche (come a volte se ne trovano nel sottobosco di cooperative ed enti caritatevoli) bensì di un encomiabile sodalizio cittadino senza scopo di lucro che si autofinanzia e che da anni si adopera per valorizzare il ruolo della terza età nella società. Il problema, però, è che per il sindaco Michele Cattaneo quel debito, che verrà ora formalmente contestato, deve comunque essere saldato, pur garantendo la massima disponibilità nell'andare incontro all'associazione in considerazione della preziosa opera che i volontari fanno per la comunità:

"Vorrei subito precisare che da quando ci siamo insediati, l'Auser ha sempre pagato quanto dovuto per l'affitto della tecnostruttura. Esiste però ancora il problema del pregresso, anche se da parte loro non viene riconosciuto l'accumulo di un simile debito, facendo riferimento a degli accordi intercorsi con la passata amministrazione". L'Auser, con sede in via Gramsci, non ha quindi mai dichiarato di non voler pagare, bensì di ritenere errato l'ammontare della cifra. "Da parte nostra - aggiunge il sindaco - massima disponibilità nel vagliare eventuali loro rilievi formali e un eventuale piano di rientro pluriennale che vorranno sottoporci. Altrimenti saremo purtroppo costretti a ricorrere alle vie legali, fino alla riscossione coattiva".