Albairate: l’agriturismo bio premiato a Golosaria

Per il quinto anno consecutivo riconoscimento al ristorante Cascina Rosio grazie alla qualità dei piatti

Marco Ranzani con gli chef Lucini e Salis

Marco Ranzani con gli chef Lucini e Salis

Albairate (Milano), 3 dicembre 2016 - L'agriturismo Cascina Rosio di Albairate non si stanca dei riconoscimenti e raggiunge il lustro di presenze nella “Guida critica golosa“ di Massobrio e Gatti. Per il quinto anno la sua cucina è stata premiata a Golosaria insieme ad alcuni dei migliori locali stellati di Milano, ricevendo il titolo di ristorante "radioso", il massimo nella categoria della buona tavola.

I segreti dietro al successo dell’agriturismo di Albairate? Materia prima di primissima qualità, stagionalità, tecnica e una squadra giovanissima. Insieme allo chef e proprietario Marco Ranzani, infatti, ci sono Nicholas Lucini e Roberto Salis, rispettivamente di 24 e 23 anni. A colpire in modo particolare i critici gastronomici di Golosaria sono stati alcuni dei piatti inseriti nel menù degustazione (qui non si può mangiare alla carta per precisa volontà dello chef, tutto deve essere espresso): il risotto alla pasta di salame con gelatina di vino rosso, ad esempio, che riscuote sempre un grande successo tra gli avventori. Senza dimenticare il raviolo di ossobuco con midollo croccante spennellato ai pistilli di zafferano, piatto pensato per Expo 2015 e realizzato con soli cinque ingredienti. Presente anche l’immancabile cassoeula, rivisitata in maniera più elegante nell’aspetto ma tradizionale nel gusto. Tra gli antipasti spiccano, invece, i curatissimi salumi di produzione propria.

"I menù seguono la stagione e cambiano cinque o sei volte ogni mese – racconta Marco Ranzani -. Direi che il 75 percento di tutto ciò che viene preparato qui proviene dalla nostra azienda e dal territorio". L’azienda agricola che rifornisce l’agriturismo ha più di duecento anni. Mentre il ristorante è nato solo nel 1998, proponendo cotture d’avanguardia come il sottovuoto già in anni non sospetti. "Prima ci tenevamo per noi gli ingredienti straordinari prodotti da questa terra, poi abbiamo pensato di far nascere il ristorante per proporli a tutti. Utilizzavamo queste tecniche di cottura così da preservare la bontà delle materie prime. Qui i bovini sono liberi e i vitelli mangiano direttamente dalla madre. I maiali, poi, sono nutriti con cereali, mais e crusca prodotto da noi. Nel corso degli anni abbiamo creato anche un piccolo impianto per l’allevamento degli storioni".

Non possono mancare gli animali da cortile come polli e anatre. Girando per il cortile può capitare perfino di ammirare un pavone mentre spicca il volo. L’azienda agricola coltiva anche il riso. Ma non sono solo i cuochi a rappresentare la forza dell’azienda agricola. Tutta la famiglia di Marco, infatti, lavora qui, con mansioni differenti. A cominciare dal papà Lino e dalla mamma Paola. Senza dimenticare la moglie Rosanna e la sorella-pasticcera, Emanuela. Fino a tutti i giovani che lavorano come camerieri. Il futuro? "Possiamo solo augurarci di continuare così".