"Mussolini non può stare lì": polemiche all'ospedale di Legnano

Il calendario era stato esposto nell'area commerciale e privata dell'edicola, ma è stato poi ritirato e al suo posto sono comparsi quelli della Juventus e di Padre Pio

Il calendario di Mussolini

Il calendario di Mussolini

Legnano (Milano), 16 novembre 2017 - Scoppia la polemica per il calendario di Mussolini esposto e in libera vendita all'ospedale di Legnano. Alcuni clienti, pazienti e operatori sanitari hanno infatti strabuzzato gli occhi quando nel banco edicola del bar sono comparsi in bella mostra l'effigie di Benito Mussolini, con la scritta "Dux" a caratteri cubitali, l'immagine dell’aquila romana e altri simboli della subcultura fascista. Il calendario ha suscitato subito perplessità, e in alcuni indignazione, nonchè un aspro dibattito in corsia sul codice etico che tutti dovrebbero rispettare. Già perchè in questo caso il business della nostalgia non prolificava in uno dei negozi di souvenir di Predappio, luogo di ritrovo di eccellenza per i nostalgici, o in qualche ritrovo dei reduci delle Repubblica sociale italiana, ma era appeso in un espositore dell'area commerciale di un nosocomio pubblico.

"Abbiamo ricevuto numerose segnalazioni cariche di sdegno su questo calendario raffigurante il busto di Mussolini - dice Riccardo Germani dell'Unione sindacale di base Sanità Lombardia -. Come lavoratori dell'Asst Milano Ovest riteniamo che tale vendita ed esposizione è una chiara apologia del fascismo. Abbiamo chiesto la rimozione del calendario, altrimenti come sindacato avremmo pensato noi a stracciare una simile offesa alla pubblica decenza. Bisognerebbe poi rescindere il contratto d'affitto con tale edicolante". Dall'ospedale fanno sapere che si tratta di uno spazio privato e di non avere, quindi, potere d'intervento in tal senso. È stato però lo stesso gestore della rivendita di prodotti editoriali a ritirarlo di sua iniziativa, evitando così di inasprire gli animi e far scoppiare ulteriori polemiche su una presunta propaganda del regime fascista. E così ora, invece che il calendario del Duce, incastonati tra gli altri articoli in vendita, ci sono quelli della Juventus e di Padre Pio.