Abbiategrasso, la disperazione di una mamma: "Dateci lavoro"

L'appello è di una madre disoccupata di Abbiategrasso: "Entro ed esco dalle agenzie del lavoro, ma non ci sono spunti. Senza lavoro non c'è dignità"

L'assessore Graziella Cameroni

L'assessore Graziella Cameroni

Abbiategrasso (Milano), 15 novembre 2016 - «La situazione è drammatica. Entro ed esco dalle agenzie del lavoro e dall’ufficio dell’impiego senza spunti, senza strumenti, e trovo sia paradossale che ad Abbiategrasso non ci sia un servizio funzionante che metta in comunicazione domanda e offerta». È il grido d’allarme lanciato da una madre disoccupata e divorziata che vive ad Abbiategrasso e ora sta cercando lavoro per pagare il mutuo. Un appello che descrive una situazione di difficoltà come ne esistono parecchie in città e nel territorio, e alle quali le amministrazioni comunali rispondono con difficoltà.

A dimostrarlo sono anche i numeri. Secondo gli ultimi dati pubblicati all’inizio del 2016 da Eurolavoro Ovest Milanese, nell’Abbiatense sono andati persi oltre 300 posti di lavoro l’anno scorso. Nella sola città di Abbiategrasso il saldo tra chi è stato assunto e chi ha lasciato il proprio impiego, invece, segna un negativo di meno 150 posti di lavoro. «Ci sono solitudine e un senso di forte frustrazione nella ricerca di lavoro che spesso non portano da nessuna parte - racconta ancora la donna disoccupata -. Insieme alla non collaborazione di chi dovrebbe aiutare a livello nazionale a livello comunale. Come affrontare tutto ciò? C’è una forte preoccupazione che rischia di diventare una spirale negativa. Smetti di sentirti anche utile. Il lavoro dice tanto della nostra identità e dignità. La rete è fondamentale, i contatti con gli altri sono essenziali perché il mondo del lavoro è fatto di quello».

«Purtroppo si tratta di una situazione come ne esistono tante - interviene l’assessore ai Servizi sociali, Graziella Cameroni -. So che queste persone cercano un lavoro, ma il consiglio che posso dare è quello di rivolgersi ai Servizi sociali per capire se si rientra nei criteri per ricevere il «fondo di solidarietà». È una soluzione tampone, ma permette di avere un aiuto per l’acquisto di generi alimentari, affitto e utenze. Per il resto la risposta migliore è quella di rimettere in moto l’economia locale ma si tratta di qualcosa da realizzare in un periodo più lungo». Chi volesse contattare la cittadina abbiatense per aiutarla può farlo scrivendo all’indirizzo e-mail contattolavoro@gmail.com.