Bufera sul Naviglio: «Parapetti su tutte le alzaie? Impensabile»

Si anima il dibattito dopo il terribile incidente di Bernate Ticino durante il quale una bambina di soli sette mesi è caduta nel Naviglio Grande

L'incidente sull'alzaia

L'incidente sull'alzaia

Bernate Ticino (Milano), 26 agosto 2016 - Sono dversi i punti delle strade alzaie messi in sicurezza, negli ultimi tempi, attraverso la realizzazione di parapetti. Lavori predisposti dal Consorzio Villoresi grazie ai finanziamenti regionali. «Si tratta delle zone più rischiose - ha detto Laura Burzilleri, direttore generale del Consorzio di Bonifica Est Ticino Villoresi -, quelle con i passaggi stretti o dove ci sono delle curve pericolose». La polemica, neanche a dirlo, è scaturita immediatamente dopo la tragedia di Bernate Ticino, dove una donna che pedalava sulla strada alzaia è finita nel Naviglio Grande insieme alla sua figlioletta di sette mesi. Bimba andata in arresto cardiaco e ripresa per miracolo grazie al pronto intervento del dotto Stefano d’Amico, anestesista presso l’ospedale di Legnano, ad altri passanti, ai soccorritori della Croce Bianca e all’equipe dell’elisoccorso. Al momento è ancora in prognosi riservata alla clinica De Marchi, anche se i medici mantengono un cauto ottimismo su quelle che potranno essere le sue condizioni nelle prossime ore. «Il transito sulle strade alzaie non è vietato - precisa il direttore Burzilleri -. Ma non sono piste ciclopedonali e chi le percorre lo fa a proprio rischio e pericolo. Sarebbe impensabile, anche dal punto di vista economico, tentare di sistemare dei parapetti e delle barriere in ogni punto».

Anche il presidente del Consorzio Villoresi, Alessandro Folli, è intervenuto sulla questione: «Sarebbe come mettere dei parapetti su ogni sentiero di montagna considerato pericoloso. Una cosa assurda».

La strada alzaia del Naviglio Grande, da Turbigo scendendo verso Abbiategrasso, è variegata. Alcuni tratti sono dati in concessione ai Comuni. A Boffalora sopra Ticino, per esempio, c’è un tratto di circa 400 metri dove possono transitare le auto. Da Pontevecchio a Ponenuovo di Magenta vennero sistemate le protezioni quando ancora la rete veniva gestita dal Parco del Ticino. Ci sono delle barriere anche sotto il ponte dell’alta velocità a Bernate Ticino.

Di certo però il problema esiste. Le alzaie, specialmente nel periodo primaverile, estivo e autunnale sono frequentate da migliaia di ciclisti e persone che la utilizzano semplicemente per una passeggiata. L’incidente è sempre dietro l’angolo, anche perché sono molti i corridori che sfrecciano a velocità elevate, ben oltre il limite consentito. «Continueremo a lavorare per cercare di migliorare la sicurezza di chi usufruisce delle strade alzaie - assicura Burzilleri -. Nel caso del drammatico incidente avvenuto a Bernate Ticino ci troviamo di fronte ad una tragica sfortuna. Il punto dove è caduta la donna con la sua bimba non è considerato pericoloso, non ci sono curve rischiose o altre possibili trappole per chi la percorre in bicicletta».