Inveruno, denuncia lo spaccio: aggredito da tre persone

Vittima un extracomunitario, in Italia da 19 anni, che vive nelle case comunali del "Carbunin"

Le case comunali di via Palestro a Inveruno

Le case comunali di via Palestro a Inveruno

Inveruno (Milano), 12 aprile 2017 - Carbunin è un edificio storico di Inveruno. Nulla a che vedere con il degrado che regna in numerosi complessi dell’Aler. Quelle di via Palestro sono abitazioni di proprietà del Comune che vengono assegnate alle famiglie a canoni di affitto calmierato. Da un po’di tempo a questa parte si registrano episodi incresciosi che mettono in evidenza il grosso disagio che stanno vivendo diverse famiglie. L’altro giorno si è verificato l’ultimo episodio di violenza ai danni di un condomino. Un cittadino straniero la cui colpa sarebbe quella di avere denunciato situazioni di illegalità, a cominciare dallo spaccio di stupefacenti. Una famiglia lo ha voluto punire per questo. Era sera quando hanno cominciato a battere sulla ringhiera delle scale attirando la sua attenzione. Lo scopo era quello di farlo uscire di casa. L’uomo, lo straniero, ha sentito il baccano, è uscito per vedere cosa stesse succedendo ed è stato assalito. Si è difeso usando uno spray al peperoncino, ma è rimasto anche lui accecato insieme agli altri.
Tutti sono finiti al pronto soccorso. Pochi giorni di prognosi, ma quello che è successo è soltanto l’ultimo di una serie di episodi che rivelano una situazione difficile al Carbunin. Lo conferma lo stesso sindaco di Inveruno. “Il Carbunin è sotto stretto controllo da parte dei servizi sociali – spiega il primo cittadini Sara Bettinelli – E collaboriamo da vicino con le forze dell’ordine. Esistono delle situazioni di forte tensione che arrivano a frequenti scontri verbali e, a volte, addirittura fisici. Il nostro compito, in quanto proprietari dello stabile, è quello di garantire il rispetto delle regole condominiali”. Il sindaco, insieme agli altri soggetti coinvolti, sta approntando una serie di manovre per cercare di porre un freno al dilagare della violenza. L’extracomunitario aggredito vive in Italia da 19 anni, ma solo negli ultimi due la situazione è degenerata. “Non agiremo solo per via sanzionatoria – conclude il sindaco – Ma cercheremo di far comprendere ai più piccoli che ci sono modalità di relazionarsi con il prossimo ben diverse dalla violenza. Esiste il progetto di creare, all’interno del Carbunin, uno spazio aggregativo. Un’idea che ha trovato il favore dei ragazzi che vivono nell’edificio di via Palestro. Al Carbunin ci sono persone dalle grandi potenzialità, ma spesso vengono frenate dalla presenza di pochi soggetti che recano disturbo”.