Spari in aria e coltellate, lite tra famiglie all'origine dell'aggressione in via Cervi

Denunciato il responsabile, ma proseguono le indagini

I soccorsi

I soccorsi

Abbiategrasso, 26 aprile 2017-  Hanno concluso le indagini i carabinieri della stazione di Abbiategrasso e del nucleo operativo radiomobile. Il fatto è quello accaduto nella tarda serata di domenica nel quartiere Aler di via Fusè ad Abbiategrasso dove G.B. di 31 anni è stato aggredito e raggiunto da una coltellata all’inguine. Soccorso da ambulanza e automedica è stato trasferito all’ospedale di Legnano, dove è tuttora ricoverato. Le indagini dei militari sono partite immediatamente e, nonostante le difficoltà dovute alla forte reticenza delle famiglie coinvolte, sono arrivate ad una svolta.

Un uomo, sempre residente nel quartiere Aler di via Fusè, è stato denunciato a piede libero. Si tratta di F.S. di quarant’anni. Quest’ultimo è il marito di una donna appartenente ad una famiglia che nel pomeriggio di quella domenica si trovava ad una festa di battesimo nella vicina Vigevano. Festa alla quale erano presenti anche appartenenti della famiglia del trentunenne successivamente aggredito. Tra le due famiglie – una di origini pugliesi, l’altra calabrese – sarebbe scoppiato un violento litigio continuato anche una volta terminata la festa di battesimo. Non erano ancora le 21 quando un uomo è sceso in strada in via fratelli Cervi, sempre nel quartiere Aler di Abbiategrasso, e ha esploso quattro colpi di fucile in aria a scopo intimidatorio. Un gesto fatto apposta per spaventare G.B. e fargli capire che non avevano alcuna intenzione di scherzare. Due ore dopo questo evento avviene l’aggressione. Un uomo, secondo i carabinieri F.S., colpisce con una coltellata G.B. Un episodio di grave violenza. Iltrentunenne finisce in ospedale in gravi condizioni, ma per fortuna i medici non disperano di salvarlo. I carabinieri indagano a ritmo serrato, ma si trovano di fronte ad un muro di omertà difficile da superare.

Alla fine rintracciano quello che ritengono essere il responsabile del fatto. Cercano di entrare nella sua abitazione rompendo la finestra. Lui, sentitosi braccato, si presenta spontaneamente in caserma dove viene denunciato. Non essendoci la flagranza di reato è l’unico provvedimento che i carabinieri possono prendere. Le indagini continuano e i militari scoprono che anche gli spari avvenuti due ore prima erano collegate all’aggressione. E scatta la denuncia a piede libero anche verso colui che ha esploso i colpi.