San Giorgio su Legnano, 10 giugno 2014 - La chiesa completamente gremita: i fedeli hanno raccolto l’appello dai sacerdoti. C’era tanta gente, domenica sera, dentro e fuori la chiesa del Santissimo Crocifisso di via Milano per la messa solenne di riparazione dopo gli incresciosi fatti dei giorni scorsi. Atti sacrileghi che hanno scosso la comunità sangiorgese vittima di tali nefandezze. Una storia vissuta malissimo dal paese che si è stretto attorno alla sua parrocchia e alla figura di don Luciano Premoli.

Il parroco ha usato il bollettino parrocchiale per sottolineare come «i terribili fatti accaduti hanno messo in evidenza le luci di fede, di amore al Signore e di coraggio che ci sono nel cuore di tanti cristiani». «È apparsa luminosa la partecipazione comunitaria, convinta e profondamente sentita dei sangiorgesi alla novena di riparazione. Ogni sera hanno partecipato dalle 400 alle 500 persone. Impressionante è stato il silenzio devoto quando abbiamo fatto un cammino verso la Chiesa volutamente senza alcuna preghiera sonora». «Venerdì — ha scritto il parroco — l’abbiamo proposto come giorno di penitenza. E molti hanno spontaneamente digiunato. Anche i ragazzi».

Don Luciano ha anche comunicato che diverse persone hanno voluto donare dei fondi per i lavori di sicurezza al Centro parrocchiale e per riparare i danni alla Chiesa del Crocefisso. La chiesa adesso resterà comunque chiusa. Rimarranno aperte le porte laterali che sono dotate di grate, ma non si potrà entrare. Sarà aperta solo per la messa settimanale (quella della domenica alle 18.30). Oggi fuori sul sagrato ci sono ancora decine di lumini ed i cartelli che ricordano quanto avvenuto e che invitano i fedeli alla preghiera.

Un invito raccolto da centinaia di persone che nella serata di domenica si sono raccolte in meditazione con una processione dalla chiesa parrocchiale fino a quella del Santissimo Crocefisso. Fedeli, ma non solo. Tanta gente comune che si è accomodata fuori dalla chiesa, mentre dentro la stessa si celebrava la benedizione da parte di monsignor Citterio che ha dato concretezza alla Novena di preghiere comunitaria durata una settimana. Il vicario episcopale ha così benedetto l’altare, dove erano state prelevate le ostie poi gettate a terra e riempite di feci. Poi la benedizione alle statue della Madonna Addolorata, oggetto di vandalismi e di scherno con il viso che le era stato annerito dal fumo dei lumini.

Infine la benedizione per la statua del Crocifisso, anch’esso vittima di vandalismo e di scherno da parte degli autori del gesto. Intanto l’interrogativo da parte della comunità rimane lo stesso: dove sono i colpevoli? Una domanda per ora senza alcuna risposta e che potrebbe rimanere tale. Troppo distanti le telecamere comunali per avere inquadrato il dettaglio del viso delle due donne possibili autrici del gesto e soprattutto pochi testimoni. Mancano insomma diversi tasselli per scoprire chi ha commesso un atto riprovevole come quello andato in scena dieci giorni fa.

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