San Giorgio su Legnano, 11 maggio 2014 - Una sorta di piccolo lager. Dietro quella scritta colorata e quel logo rassicurante in via Roma 3, si celava in realtà una struttura dell’orrore. Altro che “ambiente organizzato e pensato per rispondere ai bisogni di autonomia, esplorazione, espressione e socializzazione di ciascun bambino” , come si legge sia nella brochure distribuita in paese e sia nella scheda di presentazione depositata al Piano di zona del Legnanese, al quale l’asilo nido era accreditato come “unità d’offerta della prima infanzia”. Il video degli inquirenti mostra scene inequivocabili di bimbi atterriti, picchiati. Molti sono stati i genitori che hanno riconosciuto quei locali dove la titolare-direttrice si trasformava in una strega a suon di sevizie e umiliazioni: «E’ il Baby Village, non ci sono dubbi, c’è stato anche mio figlio», hanno scritto molte mamme sulle loro pagine di facebook. E’ la notizia è così rimbalzata in tutta la zona.


Si tratta di un asilo nido che è dotato di un servizio refezione scolastica e di una consulenza pediatrica interna (sia psicologico che pedagogico) per tutti gli aspetti riguardanti la salute e la prevenzione della comunità infantile. Vi sono attrezzati con giochi, libricini, tappeti morbidi e strutture specifiche. E con un giardino di 300 metri quadrati per attività ludiche all’aperto. Il personale che vi ha lavorato in questi anni è risultato altamente specializzato e del tutto estraneo ai fatti contestati: la sola ad essere stata arrestata dai carabinieri del Nas per maltrattamenti ai danni di 11 bambini tra uno a tre anni, è appunto la direttrice, 42 anni, Tamara T. Quando i piccoli si lamentavano, lei chiudeva loro a bocca con del nastro adesivo.

A far scattare le indagine - culminate poi con l’installazione di micro camere - è stata proprio la denuncia di alcune educatrici. Dai documenti emergono le storie agghiaccianti da loro riferite: «Dava da mangiare cibo scaduto ai bambini e cancellava dai prodotti le date di scadenza perchè temeva un controllo improvviso da parte dell’Asl». «Se qualche bimbo faceva i capricci lo chiudeva in una stanza al buio da solo e il bambino spaventato piangeva come un disperato».


Un campionario di maltrattamenti filmati che non danno dubbi. Fotogrammi muti per alzare il velo e trasformare in certezze i sospetti di alcune famiglie. Molti sono stati i genitori che avevano segnalato che nei piccoli si manifestano episodi di disappetenza, disturbi del sonno, rifiuto del cibo. Alcune mamme e papà ieri in paese hanno espresso però stupore, sorpresa e persino solidarietà nei confronti della direttrice: «Aveva sì un atteggiamento rigido, ma in quell’asilo non abbiamo mai avuto problemi».