Cuggiono, 23 aprile 2014 - Incendiata l’auto di Giose Padovan la sera di Pasqua. Non c’è pace per la madre di Carlotta Di Lauro, implicata nell’evasione di Mimmo Cutrì come fidanzata del fratello Nino e per questo tutt’ora in carcere. Di natura dolosa sono risultate le fiamme, date le spugne di liquido infiammabile rinvenute all’interno. Gli inquirenti starebbero già indagando su un’altra vettura, una monovolume rossa con due persone sconosciute in zona, vista stazionare nella via dove abita la famiglia la stessa sera, prima e dopo il rogo.

La famiglia e il vicinato si sono accorti dell’incendio quando le stesse fiamme, intaccando anche un’auto vicina munita di allarme, hanno fatto suonare la sirena destando l’attenzione dei residenti. Accortisi così dell’incendio, si è cercato di spegnerlo con un estintore, ma senza risultati. Pertanto è stato necessario l’intervento dei vigili del fuoco, venuti da Inveruno, e dei carabinieri che hanno raccolto tutte le prove e le segnalazioni.

Un’azione intimidatoria: ha tutta l’aria di essere stato così date anche le telefonate minatorie che la famiglia sta ricevendo ultimamente. Nel giro degli affari sporchi dei Cutrì, infatti, c’è ora Carlotta Di Lauro, che in carcere è interrogata dagli inquirenti sui fatti riguardanti la famiglia del defunto compagno, sulla quale qualcuno sta cercando evidentemente di chiuderle la bocca. Questa la spiegazione più plausibile per le minacce ricevute dalla famiglia, che con i Cutrì ha sempre avuto poco a che fare, se non per il legame di Carlotta con Nino.